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Terra dei fuochi: a rischio 21 km², vietata la vendita di prodotti alimentari

Il Governo ha realizzato la mappatura di tutte le zone della Terra dei fuochi individuando 51 aree off limits. Avviato anche uno screening di massa sui terreni per stabilire quali interdire alla produzione alimentare.
A cura di Antonio Palma
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Sono 21,5 i chilometri quadrati, di cui 9,2 destinati all’agricoltura, le aree fortemente a rischio nella cosiddetta Terra dei fuochi, la zona tra le province di Napoli e Caserta in Campania martoriata dall'inquinamento ad opera delle ecomafie. Sono questi i dati che emergono dalla mappatura delle zone a rischio realizzata con uno studio governativo congiunto dei ministeri della Salute, dell'Ambiente e delle Politiche agricole. Come spiegano le indagini tecniche, dunque, dalla mappatura completa dei 1.076 chilometri quadrati di terreni sospettati di essere contaminati da discariche abusive, risulta che il rischio riguarda solo il 2% del territorio totale. Nell'ambito dello stesso studio sono stati individuati anche 51 siti per i quali risulta necessario che siano proposte in via prioritaria misure di salvaguardia per garantire la sicurezza della produzione agroalimentare, per un totale di 64 ettari di suolo agricolo. La mappatura dei terreni, da tempo richiesta dalla popolazione locale, era stata disposta in seguito all'approvazione del decreto varato proprio per fronteggiare l'emergenza ambientale in questa zona della Campania.

Con questo studio è stata anche realizzata una banca dati centrale di tutti i dati del territorio ed è stato istituito un gruppo di lavoro che potrà replicare in futuro la metodologia di indagine messa a punto su qualsiasi altra area considerata a rischio. Adesso l'iter prevede che entro 90 giorni siano effettuate ulteriori indagini che dovranno stabilire quali terreni siano interdetti alla produzione alimentare; quali destinati solo a colture diverse dalla produzione agroalimentare, e quali destinati solo a determinate produzioni agroalimentari.

Intanto però è già scattato il divieto di vendita dei prodotti ortofrutticoli provenienti da terreni classificati a rischio con la possibilità di commercializzare solo quelli che vengono da colture già oggetto di controlli con esito favorevole negli ultimi 12 mesi. "È già stato approvato uno screening di massa su questi territori per dare sicurezza alla popolazione con 50 milioni di euro stanziati" ha spiegato il ministro Lorenzin, aggiungendo "stiamo affrontando a tutto tondo il tema della salute di quella popolazione senza scoraggiare l'uso dei prodotti campani che sono una gamma di altissima qualità e valore per l'Italia e per l'Italia nel mondo".

Coldiretti: "Compensare le perdite" – Dopo le decisioni del governo sulla terra dei fuochi interviene la Coldiretti chiedendo misure di compensazione per gli agricoltori colpiti. "Gli imprenditori agricoli sui terreni in cui si è riscontrata una contaminazione della quale sono vittime devono essere compensati per la perdita di reddito determinata dal divieto di commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli e occorre inoltre avviare al più presto le operazioni di bonifica strutturale magari con i proventi dei beni confiscati alla criminalità organizzata" spiega la Coldiretti, chiedendo "un maggiore impegno per evitare che si ripetano gli stessi fenomeni anche in altre zone".

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