Tav, Cancellieri indignata per gli scontri: “Non è dissenso, è violenza pura”

Questa notte il cantiere della Tav di Chiomonte è stato teatro di una nuova violenta guerriglia con circa 650 persone che hanno provato a rompere le reti che delimitano il cantiere. Almeno undici poliziotti sono rimasti feriti mentre cercavano di arginare la manifestazione, tra di loro c’è anche il capo della Digos, Giuseppe Petronzi e a proposito di ciò che è avvenuto e del ruolo delle forze dell’ordine è intervenuta con una nota il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri. Si è detta indignata e ha parlato di “violenza pura” in Val di Susa.
Quello che è successo la notte scorsa in Val di Susa non è una manifestazione di dissenso. È violenza. Violenza allo stato puro che non ha nulla a che fare con i problemi della costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione.
Il ministro solidale con gli agenti – La Cancellieri accusa dunque gli attivisti No Tav giunti in Val di Susa, solidale invece con gli agenti costretti ad arginare l’ultima protesta. Le forze dell’ordine, per il ministro, hanno svolto bene il loro compito pur in una situazione molto delicata e hanno pagato anche un alto prezzo. Ai feriti nelle file degli agenti va l’augurio di pronta guarigione del ministro. Nella nota si legge che “lo Stato non si farà intimidire da questo uso premeditato della violenza”. Il dovere di chi governa il Paese è, per la Cancellieri, quello di garantire le manifestazioni pacifiche ma anche la costruzione dell’opera decisa, democraticamente, dallo Stato italiano.
Isolare i gruppi violenti tra i No Tav – Convinta del fatto che la manifestazione di stanotte va condannata perché violenta, Annamaria Cancellieri spiega che è dovere di tutti, forze dell’ordine ma anche chi si batte contro la Torino-Lione “con le armi della democrazia”, condannare fatti come questi e di isolare coloro che pensano di usare la Val di Susa per i loro obiettivi di guerriglia. Secondo quanto ha riferito anche la Questura di Torino, nel corso delle perlustrazioni sono stati rinvenuti e sequestrati scudi di protezione, abbigliamento di colore scuro e oggetti vari utilizzati per il lancio di oggetti contundenti. Tra i manifestanti c’era chi indossava maschere antigas e scudi, molti erano a volto coperto.