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Strage di immigrati a Lampedusa, almeno 29 morti e altri gravissimi

Decine di profughi sono morti per ipotermia e altri sono in gravissime condizioni: i migranti fanno parte del gruppo di 105 salvati nel corso della notte. Il sindaco di Lampedusa: “I 366 morti non sono serviti a niente”.
A cura di Susanna Picone
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Ore 18.15 – Medico accusa: "Soccorsi con mezzi inadeguati" – Lo stesso direttore sanitario dell'isola di Lampedusa, Pietro Bartolo, apre la polemica sui soccorsi: "Hanno viaggiato per ore su imbarcazioni che non sono idonee al soccorso delle persone", dice. "Parlo da medico e ormai purtroppo da esperto di queste tragedie – ha aggiunto – non è questo il sistema giusto per salvare vite umane. Probabilmente con Mare Nostrum non avremmo avuto questi morti: non è possibile che si vadano a recuperare i migranti a 100-120 miglia da Lampedusa per poi portarli verso la Sicilia in condizioni meteo proibitive. Quel dispositivo consentiva alle navi della Marina di raggiungere questi disperati, prenderli a bordo, metterli al riparo e ristorarli. Ora questo è più difficile".

Ore 17.20 – Sarebbero ventinove i profughi morti per assideramento dopo il trasbordo sulle motovedette e i mezzi della Guardia costiera nel Canale di Sicilia. Lo conferma all'Adnkronos il direttore sanitario dell'isola di Lampedusa Pietro Bartolo che ha accolto i  cadaveri al molo Favaloro. I corpi, tutti uomini, verranno sistemati nella vecchia aerostazione di Lampedusa in attesa dell'ispezione cadaverica e non potranno essere trasferiti prima di mercoledì con la nave. È previsto per stasera invece l'arrivo dell'altra motovedetta con a bordo i superstiti del barcone in avaria a 110 miglia da Lampedusa. “Non ci risulta che ci siano altri cadaveri al momento – ha detto Bartolo – Speriamo che la conta dei morti si fermi qui. Non vorrei si ripetesse un'altra strage del 3 ottobre 2013”.

UPDATE – È salito a 25 il numero dei migranti morti nel canale di Sicilia. I corpi dei migranti, che erano a bordo di un'imbarcazione con 106 persone soccorsa nella notte dagli uomini della Guardia Costiera italiana, si trovano a bordo di due motovedette che stanno raggiungendo in queste ore Lampedusa.

Nuova strage al largo di Lampedusa. Tra i profughi soccorsi la scorsa notte a un centinaio di miglia dall’isola di Lampedusa ci sono sette morti e almeno una quindicina di persone in gravissime condizioni. Fonti sanitarie sull'isola hanno fatto sapere che la morte sarebbe dovuta a ipotermia. Le vittime facevano parte di un gruppo di 105 migranti che sono stati tratti in salvo dalla Guardia costiera italiana la scorsa notte. La chiamata di soccorso, che informava di un barcone alla deriva a largo delle acque libiche, è pervenuta nel primo pomeriggio di domenica al Centro nazionale di Soccorso della Guardia Costiera di Roma, tramite telefono satellitare. Secondo quanto si legge in una nota, dopo aver effettuato la localizzazione del telefono satellitare sono stati dirottati sul punto i mercantili Bourbon/Argos e Saint Rock che navigavano in zona, e contemporaneamente sono state inviate la CP 302 e la CP 305 da Lampedusa.

Duro il commento del sindaco di Lampedusa: “Triton non è Mare Nostrum” – Le due motovedette, arrivate sul punto intorno alle 22, hanno eseguito il trasbordo dei 105 migranti per poi dirigere verso il porto di Lampedusa. Le condizioni proibitive del mare – forza 8, con onde alte anche fino a nove metri – hanno reso particolarmente difficile il soccorso dei migranti. “I 366 morti di Lampedusa non sono serviti a niente, le parole del Papa non sono servite a niente, siamo tornati a prima di Mare Nostrum. È la realtà”, duro il commento affidato ad Adnkronos del sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. “È la prova – così Nicolini commentando l’ennesima strage di migranti – che Triton non è Mare Nostrum. Siamo tornati indietro”. Il sindaco ha annunciato che chiederà al più presto un incontro al Viminale per sapere come organizzarsi in vista dell'arrivo della primavera.

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