Non solo l’ombrellone, questa estate costa tutto di più: prezzi aumentati dalla birra ai musei

Se molti italiani quest'anno hanno scelto di non andare in vacanza sulle nostre spiagge è anche a causa dei rincari. I lidi stanno registrando un calo di presenze inaspettato, dovuto alla difficoltà nel far fronte alle spese che ruotano attorno a una villeggiatura al mare, anche solo di pochi giorni. Costa tutto di più e soprattutto per le famiglie, i costi diventano proibitivi sommando albergo, spiaggia ed extra. Codacons ha stimato un +30% rispetto al periodo pre Covid.
Quanto costano le vacanze estive 2025
Considerando solo le voci legate a trasporti, alloggi e servizi turistici, le vacanze estive 2025 costano in media il 30% in più rispetto a quelle del 2019, quindi dell'era pre Covid. Lo denuncia il Cocacons, che anche a Fanpage.it ha spiegato quanto in questi ultimi anni i prezzi siano aumentati a dismisura. Mentre il settore del lusso regge, è il turismo di fascia media a patire di più, sorretto dal contributo dei turisti stranieri. Sono loro in qualche modo a dopare il mercato, perché riescono a reggere quei rincari che invece un italiano non riesce a sostenere, a causa del caro vita quotidiano e degli stipendi fermi.
Il Codacons affidandosi ai dati Istat ha confrontato i listini odierni con quelli del 2019. Secondo l'associazione a subire i rincari più pesanti è stato il comparto del trasporto aereo. Oggi i voli nazionali costano in media l’81,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2019; +67,8% invece per i voli europei. Prezzi aumentati anche per traghetti (+13,9%), treni (+10,7%), autobus e pullman (+10,1%), auto a noleggio (21,6%). Guardando alle strutture ricettive, rispetto a prima della pandemia i listini di alberghi e motel sono saliti del 42,6%, villaggi vacanza e campeggi del +12,7%; +22% infine per b&b, case vacanza e alloggi di altro tipo. Costano di più anche parchi divertimento (+21,4%), musei e monumenti (+20,5%), parchi nazionali, zoo e giardini (+13%).
Concedersi una cena al ristorante o un pizzeria sarà un lusso questa estate: costerà il 22,5% in più. E vale lo stesso per l'aperitivo: per gustarsi uno Spritz o un altro cocktail alcolico al tramonto in riva al mare si spenderà il 18,2% in più. Aumentato anche il prezzo della birra (+17,2%) e non va meglio agli astemi, visto che anche le bibite analcoliche segnano un +28,8%. Come ha spiegato Stefano Zerbi del Codacons a Fanpage.it: "Non c'è solamente il caro spiaggia: c'è il caro vacanza in generale".
Perché le spiagge italiane sono meno frequentate
A causa dei prezzi lievitati, molti italiani hanno dovuto cambiare le proprie abitudini in quanto a vacanze estive. Per difendersi dal caro-vacanza, molte famiglie hanno abbandonato l'abitudine (gettonatissima fino a 20 anni fa) della lunga villeggiatura tra luglio e agosto. Nessuno parte più per due settimane, come si faceva prima. Adesso si prediligono più vacanze brevi nel corso dell'anno, spalmate non solo nel periodo estivo ma anche in bassa stagione, quando ovviamente ci sono prezzi inferiori in molte destinazioni poco frequentate. Secondo Codacons nel 2015 era il 63% di italiani a partire nel mese di agosto, percentuale che si è assottigliata nel tempo scendendo a 17,5 milioni nel 2025, un numero ormai equiparato a quello degli altri mesi estivi: 16,1 milioni a luglio e 15,7 milioni a giugno. Ovviamente anche le destinazioni estere hanno decisamente preso il sopravvento, complici i prezzi competitivi e la sempre maggiore possibilità di spostarsi in mete lontane con collegamenti aerei vantaggiosi, soprattutto se prenotati in anticipo.