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Mare Fuori 3, dove è stato girato il finale di stagione con Massimiliano Caiazzo e Maria Esposito

La scena finale di Mare Fuori 3 con Carmine Di Salvo, interpretato da Massimiliano Caiazzo e Maria Esposito nel ruolo di Rosa Ricci, ha lasciato tutti senza fiato. Ecco dove è stata girata.
A cura di Clara Salzano
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La scena finale di Mare Fuori 3
La scena finale di Mare Fuori 3

Il finale della terza stagione di Mare Fuori è andato in onda su Rai 2 il 22 marzo 2023. Per chi stava seguendo la serie ogni mercoledì sul canale Rai, ma anche per chi ha visto in anteprima tutte le puntate su Raiplay, la scena finale con Massimiliano Caiazzo e Maria Esposito, rispettivamente nel ruolo di Carmine Di Salvo e Rosa Ricci, ha lasciato tutti senza fiato. La nuova coppia si da appuntamento in suggestivo monumento archeologico di Napoli. In attesa di vedere gli sviluppi della serie in Mare Fuori 4, vediamo dove è stata girata la scena finale di Mare Fuori 3.

Carmine Di Salvo (Massimiliano Caiazzo) e Rosa Ricci (Maria Esposito) nella scena finale
Carmine Di Salvo (Massimiliano Caiazzo) e Rosa Ricci (Maria Esposito) nella scena finale

Carmine Di Salvo (Massimiliano Caiazzo) e Rosa Ricci (Maria Esposito), nonostante appartengano a famiglie di clan camorristici avversarie, si innamorano nel corso della terza stagione di Mare Fuori. In occasione di un permesso straordinario per entrambi dall'Istituto di Pena Minorile, IPM, i due protagonisti si incontrano in un luogo appartato e carico di fascino. Si tratta della Piscina mirabilis nell'area dei Campi Flegrei.

La Piscina mirabilis
La Piscina mirabilis

La Piscina mirabilis è un sito archeologico romano del comune di Bacoli,  costruito in età augustea vicino a Miseno, nel lato nord ovest del Golfo di Napoli. Si tratta della più grande cisterna d'acqua potabile mai costruita dagli antichi romani e serviva per approvvigionare la flotta della marina militare romana che stanziava proprio nella baia di Miseno.

Dentro Piscina Mirabilis
Dentro Piscina Mirabilis

L'antica cisterna è alta 15 metri di altezza ed è interamente scavata nel tufo della montagna di Bacoli. Oggi lo spazio, sormontato da un soffitto con volte a botte con 48 pilastri a sezione cruciforme, è completamente svuotato ma un tempo serviva come serbatoio terminale dell'acquedotto augusteo, una delle principali opere ingegneristiche mai realizzate dai romani che portava l'acqua dal Serino fino al Golfo di Napoli, e di cui sono visibili i resti in varie parti della Campania.

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