L’ascesa della “Whycation”: in viaggio la domanda più importante non è dove, ma perché

Il nostro modo di viaggiare sta cambiando, perché stanno cambiando i nostri stili di vita, le nostre priorità, il nostro modo di guardare il mondo. Nel 2026 in particolare, i viaggiatori andranno ulteriormente a ridefinire il loro concetto di "viaggio". Il punto di partenza non sarà più "Dove stiamo andando?" ma "Perché stiamo andando?", come ha dimostrato il Rapporto sulle Tendenze di Hilton, un sondaggio condotto su 14.000 viaggiatori in 14 Paesi in collaborazione con Ipsos. Si parla quindi di whycation: la destinazione viene scelta su una base molto più emozionale. Il viaggiatore è spinto da nuove esigenze: il desiderio di riposare, la voglia di ritrovare se stesso e riconnettersi con la natura, la spinta verso esperienze significative capaci di lasciare un arricchimento.
La tendenza di viaggio del 2026 è "emozionale"
I viaggiatori nel 2026 cercheranno esperienze e avventure capaci di lasciare il segno, capaci in qualche modo di lasciare qualcosa di duraturo: che si tratti di una fuga di relax, di un on the road più avventuroso, di una vacanza in famiglia assieme a bambini, di base il filo conduttore che plasmerà i viaggi del 2026 è la domanda "perché?". La priorità sarà fare qualcosa di davvero allineato ai propri bisogni, alle passioni personali: che si tratti della cultura, del trekking, degli sport d'acqua, l'importante sarà scegliere senza farsi dominare da condizionamenti esterni, senza seguire le mode.
"I viaggiatori cercano di dare più significato ai loro viaggi: fiducia e familiarità non sono mai stati così importanti" ha spiegato Chris Nassetta, presidente e amministratore delegato di Hilton. La tendenza alla whycation, infatti, è emersa proprio dal Trends Report 2026 realizzato da Hilton. La ricerca globale include un sondaggio condotto per conto di Ipsos su oltre 14.000 viaggiatori in 14 Paesi tra il 9 e il 30 giugno 2025.
In particolare, ci sono due tendenze principali che rientrano nella Whycation. Una è la ricerca del silenzio. Recarsi in una meta lontana dal trambusto e dal caos cittadino, significa godersi un momento di calma assoluta, significa staccare davvero la spina. È un modo diverso di concepire lo spostamento, visto ora come un modo per ritagliarsi del tempo per sé, perché no anche prendendosi una pausa dal partner o dalla famiglia. E il silenzio viaggia di pari passo con la semplicità: bagagli leggeri, solo l'essenziale, proprio per vivere un'esperienza vera e senza stress.
La seconda caratteristica, oltre al silenzio, è la familiarità. I viaggiatori baseranno sempre più i loro viaggi sulla ricerca di quel comfort e di quel "senso di casa" che possa permettere di godersi la vacanza senza l'ansia di dover per forza fare chissà cosa. Si va in vacanza anche per ripetere le stesse identiche cose che si fanno a casa, dalla visione di una serie tv sul divano alla tisana pre-nanna. Azioni quotidiane e normali, insomma, a differenza di quella spinta al "dover fare cose" che si sperimenta a volte quando si è via, come se fosse la quantità a dare significato e non la qualità. Questo significa anche affidarsi a sapori familiari. Quasi l'80% dei viaggiatori nel sondaggio ha detto di preferire la cucina di casa a quella locale; quasi la metà (48%) cucina i propri pasti durante il viaggio, facendo affidamento ovviamente alle ricette a cui è abituato.
Che significa Inheritourism
Sulla scia del sentimentalismo, bisogna quindi menzionare anche quello che Hilton chiama Inheritourism, una sottotendenza della Whycation che riflette comunque quel ripiegamento su se stessi, quella ricerca del "familiare" pur aprendosi all'esterno, alla novità. Due terzi dei viaggiatori, infatti, hanno affermato nel sondaggio che le loro scelte sono orientate guardando al passato: nello specifico riflettono le preferenze dei genitori, come a voler in qualche modo tracciare una continuità familiare, dare vita a una tradizione. Ecco perché si sta riscoprendo la gioia di rivisitare destinazioni che si erano amate da bambini, di andare nei posti significativi per la storia della propria famiglia. Riscoprire le radici familiari è diventata una priorità e sarà un trend del 2026, un nuovo rituale di viaggio.