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La vita in viaggio di Marella Bagnoli: “Mi sento meno sicura prendendo un treno in Italia che in giro per il mondo”

Marella Bagnoli vive ad Amburgo ma quando non è in Germania è in viaggio. È la sua passione, il suo lavoro, uno stile di vita. Lo ha raccontato a Fanpage.it.
A cura di Giusy Dente
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Instagram marellabagnoli_
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L'anno di studi in Honduras ha cambiato per sempre la vita di Marella Bagnoli: le ha fatto capire di volere una vita di avventura, di continua scoperta, sia di sé che del mondo. La parte difficile è stata superare le aspettative che la famiglia aveva nei suoi confronti. Spesso si tende a pensare che ci sia un unico binario uguale per tutti, da percorrere: la Laurea triennale, poi la Magistrale, poi il posto fisso, poi il matrimonio e i figli. Lei ha detto di no a tutto questo e oggi anche se ha meno sicurezze, è più felice, perché fa quello che vuole fare davvero ed è la persona che vuole essere. Ha scelto una vita in viaggio, che è diventata anche il suo lavoro. "Vado a letto felice" ha confidato a Fanpage.it, raccontando i suoi spostamenti recenti e il suo stile di vita sempre in movimento e con un occhio alla sostenibilità e uno al risparmio. Vedere posti nuovi la tiene in vita, anche se la mancanza degli affetti a volte si fa sentire.

Quando comincia la tua storia di viaggiatrice a tutti gli effetti?

L'esperienza che sicuramente mi ha smosso e che poi mi ha aiutata a prendere decisioni di viaggio successive è stata l'anno all'estero in quarta superiore. Sono stata 11 mesi in Honduras: insomma, non il classico anno negli Stati Uniti o in Inghilterra! Quello sicuramente è stato uno shock culturale, soprattutto quell'età: ero più piccola, molto più timida, molto più riservata. Ma ritrovarsi in una cultura così diversa, così calorosa, mi è servito tanto a uscire dalla mia bolla, dalla mia comfort zone. Infatti una volta ritornata in Italia per concludere superiori, mi era un po' rimasta questa voglia di scoprire il mondo così sono partita per fare la ragazza alla pari in in Australia: ho trovato una famiglia disposta a ospitarmi in cambio di vitto, alloggio e una paghetta. Sono stata a Melbourne per 7 mesi e poi una volta finito questo lavoro e aver risparmiato, ho viaggiato per la prima volta in Asia. In Thailandia ho fatto la mia primissima esperienza di viaggio puro: spostarsi ogni 28 giorni, girare con lo zaino in spalla, andare negli ostelli. È stata una bellissima esperienza che mi ha lasciato la voglia di farlo ancora. Se viaggi a lungo non finisci mai di scoprire. Una volta tornata mi sono laureata e come regalo, io e il mio ragazzo abbiamo deciso di riprendere lo zaino in spalla e abbiamo fatto di nuovo altri 4 mesi viaggiando nel Sud Est Asiatico. Durante gli studi ho sempre lavorato ed è grazie ai risparmi di quel periodo che sono poi riuscita a permettermi di ripartire e fare il viaggio in Asia di 5 mesi con il mio compagno.

Instagram marellabagnoli_
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Com'è viaggiare da sola?

Ci vuole sicuramente precauzione. Però devo dire che in generale, nel momento in cui entri anche in contatto con altri viaggiatori o viaggiatrici, si creano sempre queste piccole comunità che ti fanno proprio sentire sicura. Non ho mai avuto esperienze negative. Ricordo che ero appena atterrata in Malesia a Kuala Lumpur e la prima cosa che si fa solitamente è quella di prelevare i soldi nella moneta locale.. Ho avuto un problema: non funzionava nessuna delle mie carte. Lì è stato proprio l'aiuto di sconosciuti che mi ha salvato. Mi hanno aiutato, prestato i soldi per il biglietto, accompagnata. C'è un istinto di pancia che ti fa dire: Ok, questa persona mi sembra affidabile o no. Come ragazza, in Italia o in Germania mi sono sentita meno sicura tornando a casa dopo una serata o prendendo un treno, che viaggiando dall'altra parte del mondo.

Ora invece non viaggi più da sola?

La relazione iniziata a distanza è andata a buon fine: lui è tedesco, ora mi sono trasferita qua in Germania. Qui ho un impiego e organizzo viaggi di gruppo, quindi non sono una travel blogger al 100%. Attualmente Amburgo la considero casa, ma comunque rimane sempre un pezzo importante anche il Veneto, perché sono di Rovigo. Le mie radici non vanno da nessuna parte, restano lì.

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Con quelle radici che rapporto hai? Come hai fatto a staccarti?

È servito molto lavoro, molta forza, molto coraggio per riuscire a dire di no alle aspettative degli altri: genitori o anche amici e familiari. Si cresce con la mentalità italiana del: devi avere una laurea, poi la triennale non basta e devi continuare con la magistrale e così via. Cercare di mettere distanza e vivere all'estero mi ha aiutato a concentrarmi su quello che voglio io senza farmi condizionare dalle opinioni che mi venivano ripetute e ribadite quotidianamente. Ovviamente è più facile accontentare le persone che ti stanno accanto, almeno a parole: ma poi nella tua quotidianità quanto bene stai davvero? Ti fa bene fare qualcosa che in realtà non senti veramente tuo? Lì capisci che va sfruttata la possibilità di essere libero, bisogna sfruttare al massimo questi anni.

Oggi che persona senti di essere?

Una cosa che ho imparato, è che sono una persona continuamente in divenire. Sicuramente sono una persona totalmente diversa da 10 anni fa, ma come da 5 anni fa e sicuramente sono una persona diversa da quella che sarò tra 10 anni. Per il momento sono contenta delle scelte che ho preso per me stessa, per la mia vita, anche se sicuramente non mi fanno stare tranquilla al 100%, però vado a letto felice.

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A livello di budget, questo stile di vita più o meno quanto costa?

Dipende tanto dal tipo di viaggio, dalla frequenza. Nel momento in cui sono partita con il mio compagno per andare a viaggiare 5 mesi in Sud-Est Asiatico, ovviamente dovevamo avere un budget prestabilito da rispettare. Lì il prezzo della vita quotidiana è molto più basso rispetto all'Europa: spendevamo 1000-1300 euro, se facevamo magari qualche esperienza più particolare. In futuro vorremmo fare un altro periodo del genere ma nel Centro e Sud America e invece lì il budget si deve alzare di molto. L'estate 2024 sono stata in Thailandia 7 settimane e ho fatto un'esperienza di 4 settimane di volontariato presso un santuario hands-off per elefanti. Ha avuto un costo di 150 euro, cifra che copriva vitto e alloggio in cambio di un impegno lavorativo di 5 giorni a settimana. A questa somma si sono poi aggiunti, separatamente, il viaggio di andata e ritorno e tutte le spese personali relative a attività, visite e spostamenti nel tempo libero, sia durante che prima e dopo l’esperienza.

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Cosa consigli, per risparmiare quando si viaggia?

Intanto c'è una bella differenza tra l'andare in vacanza, quindi le classiche vacanze che si fanno ad agosto, e viaggiare. Ovviamente chi ha solamente due settimane a disposizione, magari non ha voglia di andare a lavorare, fare lavori manuali per il cambio di avere vitto e alloggio. Un conto invece è volersi fermare molto più tempo: allora lì ovviamente ci sono metodi per risparmiare. Se si vuole viaggiare per lunghi periodi, il volontariato ti permette di stare in un posto e e spendere poco. Stare in ostello aiuta. In Europa ci sono anche diversi ostelli completamente femminili. Poi consiglio di spostarsi tanto a piedi e di fare ricerche per trovare attività gratuite, musei gratuiti. E poi prendere un bus o treno notturno ti fa risparmiare una notte in hotel.

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Visto che sei attenta anche alla sostenibilità, come si imposta un viaggio in chiave sostenibile?

Un viaggio in chiave sostenibile intanto parte dal mezzo che sfrutti per andare dal punto A al punto. In Europa siamo molto fortunati, perché potenzialmente (tralasciando ritardi vari) i treni sono un ottimo modo e anche i bus. Poi l'alimentazione, perché quotidianità ha molto peso quello che mangiamo. Io suggerisco sempre di mangiare vegetale quando possibile. Un punto importante riguardo alla sostenibilità è quello di cercare di scoprire quello che c'è intorno a noi senza dover necessariamente scegliere sempre la meta più famosa, più vista su Instagram, perché quello ovviamente porta al turismo di massa. Mi vengono in mente immagini come quelle di Santorini in estate, ma anche Venezia oppure Roma. Consiglio di esplorare nuove zone, magari partire da una città o un punto turistico, però poi da lì prendersi la libertà e il tempo di esplorare in maniera spontanea zone vicine, che non necessariamente sono il Colosseo. La parte bella è anche un po' perdersi e arrivare in posti totalmente a caso: così si scoprono veramente delle gemme uniche.

Pro e contro di questo stile di vita?

Mi piace avere la possibilità ogni giorno di avere una routine diversa, senza programmi. Mi stanca molto fisicamente come cosa, però non mi annoia mai. Però dall'altra parte, sicuramente mi pesa il fatto di perdermi eventi familiari, occasioni con le amiche, quindi non esserci. Ormai i Natali che io ho passato fuori iniziano ad essere tanti quanti quelli che ho passato a casa.

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