Perché i giardinieri di re Carlo III si sono dimessi in massa

Vivere alla corte dei Windsor non è sempre super desiderabile come si potrebbe immaginare, anzi, per rimanere nello staff reale è necessario rispettare in modo impeccabile sia il protocollo che alcune rigidissime regole di privacy, essenziali per evitare che alcuni dettagli della vita privata delle "teste coronate" finiscano su tutti i giornali. Essere al servizio dei reali, inoltre, significa dover accontentare ogni capriccio, non lasciandosi mai sopraffare dalle continue pressioni. I giardinieri di re Carlo III a quanto pare non sono riusciti ad affrontare tanto stress e si sono licenziati in massa: ecco cosa è accaduto nella residenza del sovrano.
Cosa è accaduto ad Highgrove, la tenuta preferita di Carlo III
Highgrove è la tenuta del Settecento nel Gloucesteshire acquistata da re Carlo III nel 1980. Dopo essere stata finemente ristrutturata, è diventata la preferita del sovrano, il motivo? Al suo interno gli enormi giardini sono stati trasformati in un parco biologico. Nel rifugio campestre da 800 acri sorge infatti la Fattoria del Ducato di Cornovaglia, azienda biologica ed eco-sostenibile destinata alla coltivazione green. A prendersene cura, almeno fino a qualche giorno fa, sono sempre stati i giardinieri dello staff reale, ovvero 11 dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato dalla Fondazione di re Carlo III. Per quale motivo oggi si parla di loro? Stando alle indiscrezioni pubblicate dal Sunday Times, si sarebbero dimessi in massa a causa dell'ambiente di lavoro "tossico".
Le dichiarazioni dei giardinieri reali
I giardinieri assunti per la manutenzione di Highgrove si sarebbero ribellati agli stipendi indecenti e ai capricci di un re definito "rabbioso, impaziente e senza nessuna cortesia verso lo staff". Pare, infatti, che re Carlo III paghi pochissimo i suoi dipendenti, che li sottoponga a pressioni costanti e che lasci emergere il suo lato più "tirannico". Fino al 2022 alcuni giardinieri venivano compensati con 8.91 sterline all'ora, ovvero poco più del salario minimo britannico, e ad oggi la situazione non sarebbe cambiata molto. "Il sovrano controllava tutto, fino alla sfumatura dei colori dei fiori e le dimensioni della frutta e vagava regolarmente tra i giardini con le mani dietro la schiena, alla ricerca del minimo errore nei confronti dei suoi dipendenti", ha dichiarato uno degli ex giardinieri. A dare prova della veridicità delle notizie pubblicate dal Sunday Times sarebbe anche l'elevato turnover all'interno dello staff della tenuta, dove dal 2023 a oggi sarebbero stati assunti anche lavoratori temporanei e volontari in pensione.