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Non solo Wimbledon: perché il bianco è diventato il colore simbolo del tennis

Nel 1880 il codice di abbigliamento del torneo di Wimbledon stabilì che il bianco era il solo colore ammesso: una regola che ha contribuito a consolidare la tradizione nell’immaginario collettivo.
A cura di Beatrice Manca
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In Inghilterra è in corso il torneo di Wimbledon, il più antico e prestigioso per gli appassionati di tennis. Il campionato ha il patrocinio reale di Kate Middleton – tennista lei stessa – e ogni anno richiama sugli spalti un pubblico di star internazionali. La lunga storia di Wimbledon è accompagnata da precise regole e tradizioni, incluso un preciso dress code: è espressamente indicato che gli atleti debbano vestirsi di bianco, con l'eccezione appena introdotta della biancheria colorata per le donne. Anche fuori dalle rigide regole del torneo (che includono reggiseni e suole delle scarpe) il tennis viene associato all'uniforme bianca: da dove nasce quest'usanza?

Da dove nasce lo stile tennis

È proprio nella lunga storia del tennis che dobbiamo cercare una spiegazione al colore bianco. Il tennis infatti nasce come uno sport elitario: un gioco estivo per le classi sociali più elevate. Alla fine del 19esimo secolo la diffusione dello sport impose un abbigliamento pratico e comodo: fino ad allora le donne giocavano vestite di tutto punto, guanti e cappellino incluso. Ma perché proprio il bianco? Perché era un colore che solo le classi più abbienti potevano permettersi di indossare, specialmente in un momento storico in cui non c'erano le lavatrici. Il bianco era il colore di chi non lavorava, di chi era in vacanza: insomma, di chi giocava a tennis.

Una foto d'epoca scattata a Wimbledon
Una foto d'epoca scattata a Wimbledon

All'inizio del ventesimo secolo nacque anche la divisa femminile da tennis come la conosciamo oggi: nel 1920 la tennista Suzanne Lenglen scese in campo una gonna al ginocchio a pieghe, una maglia a maniche corte e un morbido cardigan. Tra tutti gli sport il tennis è quello che forse ha più influenzato la moda: sarà la patina elitaria, o il rigore delle sue uniformi, fatto sta che la tennis-mania ha contagiato la moda dell'estate 2023 con polo, gonne plissettate, cappellini e calze bianche. Quale migliore occasione di un posto sugli spalti per sfoggiare la tendenza? Yasmin Finney si è presentata a Wimbledon con un completino candido a trecce, Chiara Ferragni con berretto, pullover e mocassini.

Chiara Ferragni in Ralph Lauren
Chiara Ferragni in Ralph Lauren

Il bianco è l'unico colore ammesso a Wimbledon

Ma torniamo alla fine del diciannovesimo secolo, quando il tennis comincia a essere uno sport popolare. Nel 1880 il codice di abbigliamento del torneo di Wimbledon stabilì che il bianco era il solo colore ammesso. La ragione della scelta era soprattutto pratica: il bianco permette di nascondere le inevitabili macchie di sudore dai vestiti dei giocatori, che sarebbero state molto più evidenti su abiti colorati. Inoltre riflette la luce, mantenendo ‘al fresco' chi gioca sotto al sole. Potrebbe farci sorridere oggi, ma nell'Inghilterra vittoriana il sudore, anche per gli sportivi, era considerato imbarazzante. La regola è stata irrigidita negli anni, tanto da aver sollevato diverse proteste da giocatori del calibro di Andre Agassi e Roger Federer. Vietate le varianti – niente crema, niente panna – e i dettagli colorati come suole o polsini. Una riga? Sì, purché sia sottile. Sicuramente, però, Wimbledon ha contribuito alla diffusione del colore bianco come simbolo del tennis. E dalle parti di Londra, si sa, le tradizioni sono dure a morire.

Matteo Berrettini a Wimbledon 2023
Matteo Berrettini a Wimbledon 2023
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