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Festival di Sanremo 2024

I look de Il Volo e Angelina Mango a Sanremo 2024: lo stylist Nicolò Cerioni racconta gli outfit del Festival

Cosa indosseranno i componenti de Il Volo e Angelina Mango sul palco di Sanremo 2024? Lo abbiamo chiesto allo stylist Nicolò Cerioni che ci ha dato alcune anticipazioni sullo stile scelto dai suoi artisti per il palco dell’Ariston e raccontato alcuni aneddoti legati alle su precedenti partecipazioni alle kermesse musicale.
A cura di Marco Casola
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Lo stylist Nick Cerioni alla sfilata di Gucci
Lo stylist Nick Cerioni alla sfilata di Gucci
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Nicolò Cerioni, alias Nick, è uno dei maggiori talenti che abbiamo in italia in fatto di styling e art direction. Nella sua carriera, iniziata a MTV, ha seguito progetti visivi e costruito lo styling per i Big della canzone italiana, da Lorenzo Jovanotti a Laura Pausini. Il palco del Festival di Sanremo è una costante che da sempre accompagna il suo lavoro di stylist.

Proprio grazie a quel palco, e al lavoro fatto con Achille Lauro nelle edizioni del 2021 e del 2022 della kermesse, ha raggiunto il successo tra il grande pubblico, che ha imparato a conoscerlo come autore degli spettacolari look sanremesi, molti dei quali sono più vicini a una performance che a un semplice costume di scena.

Lo stylist Nick Cerioni
Lo stylist Nick Cerioni

Nick Cerioni a Sanremo con Angelina Mango e Il Volo

A Sanremo 2024 Nicolò Cerioni seguirà lo stile di Angelina Mango e dei tre cantanti de Il Volo. Per il trio Cerioni ha curato anche tutta la direzione artistica del progetto che accompagna il singolo presentato al Festival, dalle foto per il lancio ai look del video. Se per i tre cantati italiani più famosi all'estero si parla di una grande trasformazione (che li vedrà all'Ariston con look più moderni e contemporanei), su Angelina Mango c'è ancora uno stretto riserbo riguardo agli abiti scelti.

Il Volo
Il Volo

Possiamo però ipotizzare una collaborazione della giovane cantante ex concorrente del talent Amici di Maria De Filippi con la Maison Etro, che l'ha vestita per l'annuncio della partecipazione durante Sanremo Giovani, ha firmato i suoi look per la cover del nuovo album e per la copertina di Tv Sorrisi e Canzoni. A giudicare dalle prime anticipazioni fotografiche circolate sui social, Angelina avrà uno stile Boho Chic, con abiti dal sapore etnico, resi più contemporanei da fit moderni e scarpe dal maxi tacco, il tutto in perfetto stile Etro, Casa di Moda italiana che, dopo l'arrivo di Marco De Vincenzo come Direttore Artistico, ha mostrato in passerella una nuova anima, ricca di affascinanti contrasti di forme, colori e silhouette opposte.

Angelina Mango in Etro
Angelina Mango in Etro

In attesa di poter ammirare i look dei concorrenti sul palco di Sanremo 2024 abbiamo fatto due chiacchiere con Nicolò Cerioni per parlare delle ispirazioni e dei mood scelti per i suoi artisti e per raccontare l'evoluzione dei Festival condotti da Amadeus rispetto a quelli del passato.

Quest'anno al Festival di Sanremo segui lo styling di Angelina Mango. Cosa dobbiamo aspettarci sul palco?

Abbiamo fatto un bel percorso di stile, è una cosa secondo me molto nuova, c'è un concept ben preciso all'altezza della sua artisticità.

C'è un legame tra i look di Sanremo e il brano che presenterà sul palco?

Si, l'abito veste il brano, non sono mai separate le due cose. L'abito è qualcosa che deve accompagnare il brano. Il brano resta sempre la cosa più importante di tutte.

Angelina Mango in Etro
Angelina Mango in Etro

Sarà un solo brand a vestirla per tutte le serate?

Sì, abbiamo scelto un solo brand.

Come avete iniziato a collaborare?

Lei l'ho conosciuta quando abbiamo iniziato a lavorare insieme sul progetto di Sanremo 2024 e devo dire che mi ha colpito molto il suo saper stare in scena. E' bello vedere una ragazza, con un talento straordinario, che ha una grande professionalità nonostante la giovane età. E' poi per me è molto bello lavorare in una squadra fatta di donne straordinarie. Le presenze femminili a Sanremo hanno sempre un po' risentito a livello di numero, ci sono sempre state meno donne in questi anni, invece quest'anno con tutte queste donne forti è una grande conquista e spero che ce ne saranno sempre di più.

Per il Volo si è parlato di una vera e propria trasformazione di stile? Cosa vedremo sul palco di Sanremo 2024?

Io ho la fortuna di collaborare con il Volo da qualche anno. Sono dei professionisti che quest'anno festeggiano 15 anni di carriera che non è poco per dei  ragazzi così giovani, soprattutto sono delle super star in tutto il mondo. In questo Sanremo 2024 abbiamo voluto giocare molto sul rinnovare e non cambiare. Secondo me l'immagine di un artista non va stravolta, va fatta evolvere. Nel loro stile c'è una grande evoluzione, il che non vuol dire abbandonare l'eleganza che li  contraddistingue ma vuol dire renderla contemporanea, renderla più moderna. Ecco, la loro sarà un'eleganza più moderna. Le tre personalità verrano molto fuori anche a livello di stile, ovviamente c'è chi è più classico e c'è a chi piace osare un po' di più, però abbiamo rispettato le tre personalità di ognuno. E' propria la diversità che li rende unici per questo abbiamo voluto rimarcarla. 

La cover de Il Volo
La cover de Il Volo

Prima di iniziare a lavorare su Sanremo 2024 avete guardato anche le foto dell'ultima partecipazione in gara, per capire cosa replicare e cosa lasciare andare?

Loro sono stati sempre molto classici nella loro eleganza. Ciò che abbiamo voluto tenere è l'eleganza, che è sempre loro tratto distintivo. L'eleganza ci sarà sempre ma sarà più fresca, meno canonica. Oggi viviamo in un'epoca in cui la moda maschile si è liberata dal rigore, nel senso che fino a pochi anni fa potevi essere elegante in un modo solo: ti dovevi mettere un abito o uno smoking. Oggi elegante per un uomo significa tante cose, quella di oggi è una moda maschile liberata. Nei look de Il Volo abbiamo voluto accennare  a questa libertà di un uomo che desidera essere elegante e può spaziare tra tante forme, tra tanti tessuti e concetti diversi.

Anche per Il Volo hai scelto un solo brand?

Sì, anche in questo caso avremo un solo brand.

Fantasanremo, hai scelto il look dei tuoi artisti sul palco anche in base alle regole?

Io amo il Fantasanremo e i ragazzi che lo hanno lanciato e penso che tante regole sono ispirate ad alcune cose che abbiamo fatto in passato, vedi le conchiglie di Orietta o alla scapezzolata di Achille Lauro, ecc. Però no, i look li abbiamo pensati con un'altra logica.

Lo scorso anno hai seguito lo styling di Paola e Chiara per il grande ritorno sul palco di Sanremo. Quest'anno presenteranno il Prima Festival, vedremo una nuova trasformazione?

Quest'anno loro hanno un ruolo molto diverso a Sanremo. Nel 2023 dovevano fare una performance e lì volevamo vestire il brano, che era un brano potentissimo che ancora oggi macina milioni di stream ed è suonatissimo. Quest'anno il loro ruolo è più istituzionale, sono le presentatrici del Prima Festival  che è molto importante perché è quella finestra tra il TG e il Festival, dunque è seguitissimo. Devono mantenere un aplomb da presentatrici, quindi avranno dei look più istituzionali restando però sempre Paola e Chiara. C'è sempre tanto glam, sempre tanta voglia di fare delle cose particolari. Poi quando saliranno sul palco dell'Ariston per affiancare I Ricchi e Poveri nella serata dei duetti ci potremmo divertire un po' di più.

Paola e Chiara in Dolce&Gabbana a Sanremo 2023
Paola e Chiara in Dolce&Gabbana a Sanremo 2023

Durante la tua carriera hai vestito personaggi molto diversi tra loro da Orietta  Berti a Simona Ventura da Barbara D'Urso fino a Paola e Chiara, Maneskin, Tanani e Achille Lauro dimostrando di essere un professionista versatile, come ti approcci a mondi e personaggi così diversi?

Io sono un po' così  anche a livello interiore, vivo di grandi contrasti, mi piacciono tante cose diverse anche quando ascolto la musica vivo di grandi  opposti, mi piace il rock mi piace il pop, amo tantissimo la dance, mi piacciono i cantanti indie. In me vivono dunque tante anime diverse. Mi piace fare tante cose diverse, poi magari ci sono delle cose che vengono meglio e altre che vengono peggio ma ci metto sempre tanta passione.

Ormai sei una veterano di Sanremo, quanti ne hai fatti?

Il mio primo Sanremo credo di averlo fatto nel 2008 0 2009, sì credo di averne fatti più di dieci.

C'è un aneddoto che ricordi delle passate edizioni, un ricordo legato a un abito in particolare o a un'artista che hai seguito per il palco dell'Ariston?

Di aneddoti ne avrei centinaia, ti potrei raccontare di Achille Lauro che scende col mantello e avevo il terrore che si aprisse prima della discesa delle scale. Il Sanremo successivo è stato un Sanremo molto difficile, eravamo in piena pandemia, Sanremo era zona rossa, vivevamo tamponi fatti più volte al giorno e divisori in una Sanremo deserta, in questo Ariston deserto, senza pubblico, mentre stavamo mettendo in scena delle performance di Achille Lauro da super ospite che erano molto molto particolari, fu tutto molto complesso. Una volta invece ho tagliato un abito lungo per trasformarlo in un modello corto dieci minuti prima che l'artista salisse sul palco. 

Achille Lauro in Gucci a Sanremo 2021
Achille Lauro in Gucci a Sanremo 2021

Con Lauro sul palco di Sanremo sei stato fautore e protagonista di uno dei momenti più alti di Sanremo, portando all'Ariston performance teatrali più che semplici look. Come ti approcci nuovamente a quel palco per non deludere le aspettative?

Io credo di aver fatto  solo il mio lavoro, poi è andato bene ed è bello che resti un segno ma non guardo indietro, penso sempre a quello che verrà, per me le cose fiche devono ancora succedere e spero che succedano. Speriamo che nei prossimi Sanremo faremo cose ancora più grandi di quelle che abbiamo fatto. Sanremo mi ha dato  la possibilità di potermi esprimere, mi ha fatto molto crescere. Sanremo  è una presenza che c'è nella mia vita da tanto e spero che ci sarà sempre, io sogno un giorno di essere Direttore Artistico del Festival, sperò succederà.

Achille Lauro in Gucci a Sanremo 2022
Achille Lauro in Gucci a Sanremo 2022

Guardando alle passate edizioni del Festival in cui hai partecipato come stylist, c'è un look che avresti evitato e uno invece di cui vai particolarmente fiero?

Che avrei evitato no, non sono uno che ha  grande rimpianti nella vita, credo sempre nelle cose che faccio, anche in quelle che sono andate meno bene, non mi viene in mente un look a cui penso con orrore. Forse avrei evitato in passato di lavorare con alcuni artisti con cui non mi sono trovato. Di look di cui vado orgoglioso ce ne sono tanti: i look di Lauro del 2020 e del 2021, anche  il lavoro fatto con i Maneskin è stato bellissimo. Mi è  piaciuto molto anche il lavoro fatto con Rkmoni, Paola e Chiara ma anche Orietta. Tante cose speciali sono successe al Festival. Sicuramente mi piacciono i look più sognanti, quelli che ti fanno dire Wow.

I Maneskin a Sanremo in Etro nel 2021
I Maneskin a Sanremo in Etro nel 2021

Lo stile di molti artisti evolve durante gli anni di carriera, a volte cambia radicalmente, guardandoti indietro vedi un'evoluzione o un cambiamento significativo nel tuo modo di fare styling e art direction?

Mi sento profondamente cambiato, sento anche che il nostro Paese è cambiato ed è cambiato anche l'approccio che il nostro Paese ha nei confronti dell'intrattenimento. Una volta una persona dell'ambiente musicale, che stimo molto, mi ha detto una cosa che mi ha fatto molto riflettere. Quando facemmo l'Eurovision con Emma ci furono moltissime polemiche, i suoi look furono molto criticati e questa persona anni dopo mi disse: "Non sei cambiato tu, sono cambiati gli occhi di chi vede lo show".

Emma Marrone in Francesco Scognamiglio all'Eurovision 2014
Emma Marrone in Francesco Scognamiglio all'Eurovision 2014

Da allora questa cosa la porto sempre un po' dentro e non per il gusto di dire "avevo ragione", perché quella cosa lì può piacere o non piacere, però credo che oggi il pubblico, anche italiano, vuole essere intrattenuto e stupito, una volta non era così. Forse lo era negli anni '70 e negli anni '80, penso alla Oxa a Loredana Bertè a Patty Pravo, poi negli anni '90  e nei primi anni 2000 questa cosa si è andata un po' a perdere, invece oggi una persona che guarda Sanremo vuole anche vedere delle cose belle, non vuole solo ascoltare una bella canzone. Credo dunque che sia cambiata un po' la prospettiva e penso che il mio lavoro si sia evoluto con me come persona  e come professionista. Mi sono spinto sempre un po' più oltre, alzando un po' l'asticella. Non voglio dire di aver aperto la strada ad altri però quella che  io ho percorso è sempre stata una strada sterrata, non ho mai seguito le regole che gli altri  hanno imposto, ho sempre fatto il mio percorso. Poi questa strada magari è diventata anche la strada di qualcun altro. Osando abbiamo forse avuto  modo di far vedere che c'era un'alternativa rispetto a tante cose che erano scontate.

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