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Cos’è il muting: perché silenziare le persone sui social può renderci più felici

Silenziare persone sui social i cui contenuti ci infastidiscono può avere dei benefici sul nostro umore e, in generale, sul rapporto che abbiamo con le piattaforme.
A cura di Arianna Colzi
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Siamo tutti alla ricerca di un equilibrio psicofisico che si tramuti poi in una vita il più possibile serena. Le molte ore trascorse sui social media, o in generale fissando gli smartphone, non hanno sicuramente un effetto positivo sul nostro umore. Tuttavia, ci sono alcuni trucchetti che possono tenerci lontano da stress e problematiche. Uno di questi è il muting, ossia silenziare le persone che ci provocano fastidio o altri sentimenti negativi sui social media.

Silenziare le persone sui social è una soluzione?

Non è una novità che i social siano sempre meno social: abbiamo sempre meno voglia di condividere le nostre storie, le nostre foto su piattaforme che puntano molto più sull'intrattenimento che sui contenuti di ognuno di noi. Oltre a questo, la presenza di persone che ci irritano tra i nostri followers non fa altro che acuire il nostro fastidio verso i social: la soluzione per evitare di vederle, di vedere i loro post, è sicuramente bloccarle, smettere di seguirle o silenziarle. Quest'ultima soluzione, nota anche con il termine inglese muting, è una pratica che si può rivelare salvifica per il nostro benessere mentale e per il nostro tempo sulle piattaforme.

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Silenziare un account o una persona è sicuramente un modo per porre dei limiti, delle barriere digitali, senza ricorrere a misure più forti come il blocco o l'unfollowing. Inoltre, può essere una misura più conciliante perché non interrompe del tutto le connessioni: semplicemente non ci mostra contenuti che possono turbarvi, tutelando però le nostre reti sociali e anche professionali, visto che la persona silenziata non potrà mai saperlo, come sottolinea un articolo del Guardian. Questa pratica riduce anche la dipendenza da social media, soprattutto per quanto riguarda i contenuti che più creano indignazione e dunque invitano a rimanere sulla piattaforma.

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Come specifica anche Bailey Parnell, fondatore del Center for Digital Wellbeing, senza le persone e i contenuti che abbiamo silenziato riusciamo ad avere un approccio più sano e salutare ai social: perdiamo così meno tempo dietro a contenuti che non ci interessano ma che ci provocano irritazione e un generale stato d'irritazione. In questo modo possiamo iniziare a riprenderci qualche minuto in più del nostro tempo.

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