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Chiara Esposito, dall’Accademia alla corona di Miss Mondo Italia: “La danza è la mia forza”

La ballerina Chiara Esposito è arrivata quasi per caso a Miss Mondo Italia, vincendo. A Fanpage.it ha raccontato l’esperienza e come si preparerà alla finale internazionale.
A cura di Giusy Dente
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Chiara Esposito è stata appena eletta Miss Mondo Italia 2023. Una bella responsabilità per la ballerina ventenne (diplomata all'Accademia del Teatro alla Scala di Milano), che è arrivata al prestigioso concorso quasi per caso: si è registrata pochi giorni prima che chiudessero le iscrizioni! Un po' ci si è messo il caso, un po' il suo desiderio di fare un'esperienza nuova, un po' la curiosità: ed ecco fatto! A Fanpage.it ha raccontato come ha vissuto questo debutto nel mondo della moda, per lei che invece viene dalla danza.

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Quando hai iniziato a ballare?

A 9 anni ho scoperto il mondo della danza e mi son resa conto subito che non era un semplice sogno da chiudere a chiave e accantonare. Mi ritengo fortunata perché ho sempre avuto le idee chiare e di conseguenza questo mi ha portato ad essere molto determinata. La danza mi ha aiutato molto, anche perché quello che sono lo devo a quel percorso. È un percorso complesso e con tanti ostacoli: la lontananza dagli affetti, gli ambienti competitivi, la pressione psicologica e fisica. La danza è tanto bella, ma rigida e severa e questo porta anche chi la pratica a diventare duro e inflessibile con se stesso. 

In quel mondo ti sei mai sentita inadeguata per il tuo aspetto?

Dopo ore e ore di allenamenti e prove non si è mai abbastanza, la tecnica non è mai precisa, il fisico non va bene mai a nessuno: troppo alta, troppo magra, troppo muscolosa, troppo bassa. C'è sempre qualcosa che non va. Ma non bisogna abbattersi davanti a parole del genere, non è semplice ma bisogna prendere consapevolezza delle proprie capacità, senza farsi distrarre. Ognuno ha le sue idee, non si può piacere a tutti, ma sono stata sempre positiva: io ho sempre cercato di prendere il meglio da ogni situazione, perché le critiche se costruttive aiutano tanto. 

Come mai il passaggio dalla danza al concorso di bellezza?

Quello di Miss Mondo è stato un percorso del tutto inaspettato. Tutto è iniziato all'improvviso e abbastanza tardi: ho mandato la candidatura 2-3 settimane prima della chiusura dei casting. Mi è sembrato non dico destino, però non penso sia stata una casualità: io sono molto impegnata con la danza e i miei lavori, ma vedevo tanti post e pubblicità di questo Miss Mondo che si avvicinava e io avevo le ferie dal balletto proprio in questo periodo. E soprattutto, la finale era a Gallipoli, a mezz'ora di macchina. Mi è sembrato tutto incredibile. E ho pensato: perché non provarci! Come andrà andrà, ne porterò tanto a casa come ogni esperienza. 

Io sono stata sempre attratta dal mondo della moda. D'altronde secondo me danza e moda si fondono perfettamente. Per esempio hanno in comune la fotografia, la bellezza, i costumi. Sono tante le collaborazioni coi grandi stilisti del mondo e non è semplice realizzare abiti articolati che siano funzionali ai ballerini. E nella danza così come nella moda c'è tanta pressione per quanto riguarda l'aspetto fisico, perché si cerca una perfezione irraggiungibile. Ma moda e danza non sono solo questo: sono arte, scoperta, creatività. E questo a Miss Mondo non è mai mancato. 

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Avevi già avuto esperienze nel mondo della moda?

No, ho avuto solo una piccolissima esperienza due anni fa a un altro concorso. A Miss Mondo mi sono iscritta io: è stato del tutto casuale, mi sono voluta mettere in gioco. Ma ho cercato di vivermela come esperienza e ancora adesso sono incredula. La vittoria è stata inaspettata: non ho ancora realizzato! Ho capito di avere una possibilità solo quando mi sono ritrovata faccia a faccia con l'ultima ragazza, quando siamo rimaste in due. Non mi aspettavo assolutamente di vincere: puntavo più sulla fascia Talent. 

Come ti sei preparata alla finale?

Ci sono diverse categorie: la sfilata Top Model che elegge le prime tre, la categoria Talent, la categoria Sport. Ci sono varie prove all'interno dell'intero percorso. Io mi sentivo forte nella prova Talent: la coreografia era un omaggio alle musiche di Ezio Bosso su coreografia di Barbara Protti. Mentre ero un po' spaventata dalla prova Top Model, non essendo dell'ambiente, non avendo studiato per sfilare. Tra l'altro in finale è successa una cosa inaspettata: il coreografo ha preparato per noi un balletto e quando è giunto il momento di eseguirlo, a metà coreografia la musica è cambiata inaspettatamente. C'è stato un errore di regia: è il bello della diretta! E devo dire che anche da parte delle non ballerine ho visto tanta professionalità, abbiamo improvvisato e ottenuto un ottimo risultato. 

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Cosa prevede ora il percorso verso la finalissima mondiale?

Miss Mondo Italia prepara alla finalissima mondiale. Ora avrò un anno e mezzo per prepararmi sui progetti che dovrò portare lì: l'inglese da migliorare, la prova Talent. Sicuramente porterò danza. Ma Miss Mondo non è solo bellezza. Diventare Miss Mondo non significa essere la ragazza più bella del mondo, ma un punto di riferimento, un'ispirazione grazie al talento, alla generosità, alle doti caratteriali. Ecco perché ovviamente non abbandonerò mai la danza: è la mia forza. Io ora lavoro in una compagnia a Lecce. Gli impegni saranno molteplici rispetto alla mia vita di prima, ma cercherò di organizzare tutto. Sicuramente dovrò imparare a sfilare bene, seguire corsi di portamento, si studia posing (per imparare a posare) e dovrò fare tantissimi corsi per l'inglese. E anche per lo Sport ci sono vere e proprie gare: non è così semplice! Ma spero di portare l'Italia in un buon punteggio, sono onorata di rappresentarla anche perché solo una volta ci siamo avvicinati al podio. È una bella responsabilità! 

C'è più competizione tra ballerine dell'Accademia o tra aspiranti Miss Mondo?

La danza è un mondo duro, non mi sono mai sentita abbastanza, ho avuto problemi di autostima. Adesso ritrovarmi qui è un conto, ma se guardo al passato non sono mai stata molto sicura di me stessa. Ovviamente il percorso accademico funzionava un po' come la scuola, c'erano voti, quindi era più competitivo. Qui ho trovato molto sostegno, non me l'aspettavo.

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