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Accusato di omicidio in una pubblicità: il sosia di Luigi Mangione manda sold out la camicia di Shein

Nuova bufera sul colosso cinese Shein, che ha forse usato l’AI per delle foto promozionali, ma nelle immagini ci è finito il presunto killer Luigi Mangione.
A cura di Giusy Dente
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Il confine tra una pubblicità accattivante e un flop è molto sottile. Spesso, la ricerca di qualcosa di controverso che faccia parlare, si può rivelare un boomerang pericoloso e dare risultati opposti a quelli che ci si era prefissati. Quando American Eagle ha voluto Sydney Sweeney nello spot dei suoi jeans giocando sul concetto di jeans-geni, ha centrato l'obiettivo, facendo salire le azioni del marchio. Così non è stato per Shein, che pensava forse che affidarsi all'Intelligenza Artificiale si sarebbe rivelata un'idea geniale. Invece, la mossa si è rivelata un autogol.

Chi è Luigi Mangione

Luigi Mangione è in prigione con l'accusa di aver ucciso il Ceo della compagnia assicurativa United Healthcare, Brian Thompson, sparandogli. Il 26enne di origine italiana e di buona famiglia è diventato un'icona sui social, dove la sua azione è stata difesa a spada tratta, vista come un gesto simbolico contro un sistema sanitario ingiusto. È stato idolatrato come un eroe, come un sex symbol: ne è addirittura nato un trend virale su TikTok. "Anche gli opinionisti americani non hanno condannato apertamente il gesto, perché è evidente come il sistema sanitario statunitense abbia dei problemi" ha spiegato a Fanpage.it il sociologo Stefano Tomelleri, il quale ha chiarito quanto sia facile che queste estremizzazioni vengano giustificate, in un mondo fatto di disuguaglianze sempre più marcate. Lui si è dichiarato non colpevole e andrà a processo.

Che ci fa Luigi Mangione in uno spot di Shein

Ma se Luigi Mangione è in prigione, con un'accusa pesante, che ci fa in una pubblicità di Shein? Le cose non stanno proprio così: il noto brand non lo ha scelto realmente come proprio testimonial, benché in apparenza le foto sul sito dicano questo. Il 26enne si trova presso il Metropolitan Detention Center di Brooklyn, ma contemporaneamente è apparso in veste di modello sul catalogo online di Shein, il colosso del fast fashion cinese. Questo ha sollevato immediatamente un polverone, presto smontato.

Evidentemente, Shein si è avvalsa dell'AI per realizzare le foto, ma qualcosa deve essere andato storto e l'Intelligenza Artificiale ha generato un modello praticamente identico a Mangione, forse prendendo dal web una sua foto, usandola in modo improprio. Shein ha rimosso troppo tardi le immagini, in cui il presunto Mangione sorride indossando una camicia a fantasia da 11 dollari, ovviamente andata quasi sold out! Le immagini incriminate erano già diventate virali e gli utenti avevano espresso le loro perplessità.

Il caso ovviamente mette nuovamente in luce quanto possa essere controverso un uso non consapevole di questa tecnologia, che può portare a derive discutibili, se non proprio pericolose. Ma si apre anche un dibattito sull'utilizzo dell'immagine di personaggi come Luigi Mangione, già ampiamente virale e utilizzata sui social per fotomontaggi, collage, Reel. E tutto questo, arriva proprio in un momento delicato, in cui in Italia si sta seriamente affrontando la questione della diffusione di immagini non consensuali in rete, col caso Phica e lo scandalo relativo al gruppo Mia Moglie.

Al momento il team legale di Luigi Mangione non ha rilasciato commenti ufficiali. Invece un portavoce dell'azienda ha riferito a Bbc News: "L’immagine è stata fornita da un venditore terzo ed è stata subito rimossa. Stiamo conducendo un’indagine sul caso e rafforzando i nostri controlli. Prenderemo misure adeguate contro il venditore, in linea con la nostra policy".

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