Temptation Island ci fa sentire persone migliori: noi non saremmo mai così cringe da diventare dei meme

"È porno soft". Senza troppi panegirici e con il fare tranchant che lo contraddistingue, al critico televisivo Aldo Grasso sono bastate due parole per definire il programma di punta di Mediaset di questo luglio. Temptation island la perla estiva della produzione De Filippi quest’anno macina ascolti su ascolti, tanto che Pier Silvio Berlusconi ha triplicato l’appuntamento settimanale. Diverso dagli altri reality dove opinionisti si scagliano uno contro l’altro quasi peggio dei concorrenti in cerca di un ritorno di notorietà, qui le coppie, guidate dagli autori – scafati tour operator del viaggio nei sentimenti – mettono in piazza le loro tensioni, che sono poi le tensioni di tutti noi. Fedeltà, passione, gelosia, diversità di vedute sono questi i temi che tornano e che ritornano ormai stabilmente da 11 anni (la prima edizione è andata in onda nel 2005 e si chiamava Vero amore, poi dal 2014 il programma ha cambiato nome e con quella di quest'anno siamo alla numero 14) nei villaggi selezionati dalla produzione.

Temptation island tra voyeurismo e immedesimazione
La penultima puntata del reality delle coppie che vogliono mettersi alla prova – oppure in mostra, al lettore la scelta – ha registrato un picco di share del 31.4% (é uno dei pochi programmi che ha senso guardare mentre va in onda e non il giorno dopo on demand e anche questo è un suo punto di forza) e raggiunto 4,3 milioni di telespettatori. Un record per il programma prodotto dalla Fascino, la società di Maria De Filippi, che ancora una volta si rivela, se qualcuno avesse ancora qualche dubbio, maestra di televisione, in grado di cogliere e raccontare il presente. Il successo di Temptation island trova varie ragioni: c'è il voyeurismo, la voglia di spiare nel buco della serratura, non ne abbiamo mai abbastanza, quello che vediamo nel telefono, nelle storie di quelli che seguiamo non ci basta più e allora ci infiliamo nelle dinamiche di queste coppie che si chiudono in due resort separati, circondati da tentatori e tentatrici, vogliamo sapere come si comportano, cosa fanno, cosa pensano. E poi c'è il secondo aspetto: l'immedesimazione: quando vediamo una reazione esagerata, quando vediamo un pianto, quando vediamo qualcuno che sceglie di uscire prima, non possiamo fare a meno di chiederci: e io? Cosa avrei fatto? Le storie degli altri sono le storie di tutti.

C’è voyeurismo, immedesimazione, proiezione di sè ma c’è anche un altro aspetto: con Temptation island ci sentiamo persone migliori. Noi non potremmo mai diventare dei meme, non saremmo mai così cringe, così ridicoli. Noi parliamo un italiano migliore. Siamo più raffinati. Anche gli intellettuali guardano Temptation Island. Lo fanno per capire come va il mondo o perché, in fondo, a guardare Alessio che dice a Sonia "Vogliati bene" ci si percepisce forbiti?
Temptation island: i valori sono ancora fedeltà e monogamia?
Il reality di Maria De Filippi mette alla prova uno dei valori più tradizionali che abbiamo: la fedeltà. Nonostante negli ultimi anni ci sia stata un'ascesa di relazioni sempre più aperte e flessibili, le dinamiche che il programma mette in discussione sono quelle di Adamo ed Eva. Coppie, tentatori, capacità di resistenza. E di nuovo il pubblico da casa si chiede: cosa farei io? Quanto sarei disposto a tollerare?
Le reazioni dei concorrenti uomini e il cattivo esempio

Infedeltà o presunte infedeltà, avvicinamenti ai tentatori e alle tentatrici provocano nei concorrenti delle reazioni diverse. Quelle degli uomini sono solitamente le più commentate sul web. Sdraio che volano, urla, pugni nel muro, negli anni abbiamo assistito a scene che ci saremmo volentieri risparmiati, che fanno share sì ma che non aiutano una società in cui ogni due giorni c'è un femminicidio. Sicuramente la consapevolezza di essere sotto le telecamere 24 ore su 24 amplifica il gesto, anziché controllarlo e contenerlo, ma ci dà modo di capire che non abbiamo ancora gli strumenti per la gestione della frustrazione, e questo riguarda soprattutto gli uomini che davanti alla minaccia del proprio ego esplodono.
Le reazioni delle donne: quando la minaccia è socialmente accettabile

Infine Temptation island ci dà l'opportunità di fare anche un'altra riflessione. È capitato che nel pinnettu le concorrenti davanti ai video dei compagni fedifraghi si lasciassero andare a espressioni forti, sgradevoli, minacciose. Espressioni che probabilmente usate dagli uomini avrebbero provocato l'immediata squalifica. Perché sentire dire da Maria Concetta "Ti ammazzo" è “socialmente accettabile”? Probabilmente per lo stesso dato citato prima: il femminicidio ogni due giorni. Nella percezione comune la minaccia di un uomo è più credibile di quella di una donna, è una paura più concreta, un timore che è suffragato da dati e notizie. Quella di una donna è considerata un’esagerazione, una conseguenza di un’emotività incontrollata. In entrambi i casi, ne abbiamo abbastanza.