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Quando fare colazione per vivere più a lungo: c’è una relazione tra orario e longevità

Un nuovo studio scientifico ha messo in relazione l’orario della colazione e il tasso di mortalità per capire come vivere meglio e più a lungo.
A cura di Giusy Dente
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Scegliere di fare colazione a un orario piuttosto che a un altro, può fare la differenza nella durata della propria vita. È proprio questo il focus affrontato da una ricerca internazionale guidata dal dott. Hassan Dashti del Massachusetts General Hospital e della Harvard Medical School. Il team ha analizzato gli orari dei pasti, le condizioni di salute, la genetica e la mortalità di persone tra i 42 e i 94 anni. Sono stati coinvolti circa 3000 individui e si è scoperto che fare colazione presto può aiutare ad allungare la vita. Gli studi della nuova ricerca sono stati pubblicati questo mese e si aggiungono alla crescente attenzione sul campo della "crononutrizione", che esamina proprio in che modo gli orari dei pasti influiscono sulla salute.

Cosa è emerso dallo studio

Dallo studio è emerso che l'orario in cui si fa colazione ha un rapporto diretto con la durata della vita dell'individuo. In particolare, i risultati suggeriscono che le persone che fanno colazione tardi hanno una probabilità leggermente maggiore di morire prematuramente rispetto alle persone che fanno colazione prima. Il team per giungere a questa conclusione ha analizzato diversi aspetti della quotidianità alimentare di 3000 persone adulte, seguendole nell'arco di un trentennio (tra il 1983 e il 2017). Gli scienziati hanno quindi scoperto che c'è un momento migliore per consumare il primo pasto della giornata e quelli successivi.

Nello specifico, il team ha dimostrato che con l'avanzare dell'età, le persone tendono a fare colazione e cenare più tardi. Dietro questo cambiamento ci sono diversi fattori: tendenzialmente si tratta di cambiamenti nello stile di vita come un trasferimento, il pensionamento, un nuovo lavoro con ritmi differenti, difficoltà nella gestione e preparazione regolare dei pasti. Ma possono interferire anche problematiche come depressione e stanchezza, responsabili di un calo di appetito o di un rallentamento nella routine mattutina. Problemi dentali o di masticazione, invece, possono rendere scomodo mangiare, spingendo le persone a rimandare i pasti, ha spiegato il dott. Dashti a Everyday Health.

I partecipanti hanno riferito come orari medi per colazione, pranzo e cena rispettivamente di 8:22, 12:38 e 17:51; facevano colazione 31 minuti dopo essersi svegliati e cenavano 5,38 ore prima di andare a letto. Nello studio ogni decennio di invecchiamento è stato associato a un ritardo di otto minuti nella colazione e di quattro minuti nella cena. Ogni ulteriore ora di ritardo nell'orario della colazione è stata associata a un rischio maggiore di morte. "I nostri risultati suggeriscono che un orario dei pasti più tardo, in particolare della colazione, potrebbe orientare le strategie future per un invecchiamento sano" hanno scritto i ricercatori nel documento. Ovviamente ci sono anche dei limiti in questo studio, come ha specificatola professoressa Kathryn Nicole Starr, che ha evidenziato per esempio la poca analisi sulla composizione dei pasti e l'impatto degli alimenti scelti nella dieta.

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