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Il porno è pericoloso per gli adolescenti? I rischi per la salute sessuale e mentale

Davvero la pornografia può distruggere il cervello, come ha raccontato la cantante Billie Eilish? Ne abbiamo parlato con la sessuologa e psicoterapeuta Maria Claudia Biscione.
Intervista a Dott.ssa Maria Claudia Biscione
Sessuologa e psicoterapeuta
A cura di Francesca Parlato
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Qualche settimana fa ha fatto piuttosto scalpore una dichiarazione rilasciata dalla cantante Billie Eilish che accusava la pornografia di averle distrutto il cervello e provocato incubi. "Ho iniziato a vedere video porno quando avevo 11 anni" ha raccontato durante un'intervista radio a Howard Stern "All'inizio ero una sostenitrice, ne parlavo, pensavo di essere cool perché non avevo nessun problema in merito e anzi non ci vedevo niente di male". Ma se in assoluto la pornografia non è niente di male e non può essere demonizzata a causa di episodi del genere, certo è che se a farne uso è una ragazza o un ragazzo di 11 anni i rischi non sono pochi. "La pornografia dovrebbe essere ‘maneggiata' con molta cura. Soprattutto in fase evolutiva – ha spiegato a Fanpage.it la sessuologa e psicoterapeuta Maria Claudia Biscione –  Questa fase della vita è caratterizzata da una maturazione sessuale ma anche e soprattutto emotiva, e se si fa uso di pornografia quando si è ancora immaturi c'è il rischio che si vada incontro a una distorsione della realtà". 

Quando la pornografia diventa alienante

La visione, soprattutto se in maniera ossessiva, di filmati pornografici può provocare nei giovanissimi anche dei disturbi sessuali. "La pornografia quasi mai racconta la realtà. Ma un ragazzo o una ragazza giovani non possono saperlo. Così finiscono per aspirare a dei parametri impossibili: i ragazzi pensano di non essere abbastanza dotati, le adolescenti si domandano perché non gemono come nei film o pensano di non avere abbastanza orgasmi, sale l'ansia da prestazione, non capiscono perché certe cose che vedono nei film nella realtà non procurano piacere. Tutto questo è alienante e assolutamente non costruttivo. Crea vuoti e insicurezze enormi che portano a un ritiro dalla sessualità". Non stupisce allora il racconto di Billie Eilish e le conseguenze dell'abuso di pornografia fatto in età adolescenziale. "Il rischio, oltre alla comparsa di disturbi di origine sessuale, è un ritiro graduale dalla sessualità. Si smette di sperimentare: più si guarda il porno più si vive una sessualità autoindotta basata solo sulla masturbazione. La sperimentazione, la ricerca sono invece le basi fondanti di una sessualità sana". 

Gli adolescenti e la pornografia

In Italia il 44% degli adolescenti tra i 14 e i 17 anni guarda regolarmente contenuti pornografici e si tratta di video dai contenuti quasi sempre sessisti, dove le donne sono sottomesse alla volontà degli uomini, video che non sono coerenti con i comportamenti sessuali reali degli uomini e delle donne, dove il messaggio estetico è irreale e irrealistico. "Oggi i ragazzi accedono al porno sempre più presto. Ma nelle scuole non si fa educazione alla sessualità e all'affettività. E questo vuol dire che le prime informazioni che i ragazzi e le ragazze acquisiranno sul sesso arriveranno da questo tipo di contenuti". 

Demonizzare la pornografia non serve

Per chi ha una sessualità matura (e un'età anagrafica adeguata) la pornografia può essere anche uno strumento per esplorare le proprie fantasie. "Può essere un divertissement che può anche arricchire e soddisfare alcune curiosità. Non bisogna certo demonizzarla a priori. Magari si possono scegliere film che hanno una visione più coerente con la realtà, penso soprattutto a quelli realizzati dalla regista femminista Erika Lust che hanno l'obiettivo di essere più vicini all'utenza femminile". 

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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