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I benefici dello sleep touch: perché dormire abbracciati con il partner fa bene alla salute

C’è chi si dà le spalle pure quando dorme e chi invece non può fare a meno di addormentarsi mano nella mano con il proprio partner. Con la sessuologa Biscione abbiamo parlato dei pro e dei contro dello sleep touch.
Intervista a Dott.ssa Maria Claudia Biscione
Psicoterapeuta d sessuologa
A cura di Francesca Parlato
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Ogni coppia ha la sua abitudine. La maggior parte – probabilmente per forza di cose, le case sono sempre più piccole e poi di questi tempi, soprattutto nelle grandi città, è già tanto trovarla una casa per conviverci – opta per lo sleep touch, forse senza neanche sapere di praticarlo. In italiano potremmo tradurlo come "contatto durante il sonno". Toccarsi, carezzarsi, incastrare i piedi tra le gambe dell'altro, darsi la mano, abbracciarsi a cucchiaio, dormire con la testa appoggiata al petto del partner. I modi di fare sleep touch sono ovviamente infiniti. E i benefici di questa abitudine si riverberano sia a livello personale che nella coppia. Meno cortisolo (l'ormone dello stress) e più buonumore se si dorme abbracciati al proprio partner.

I benefici sullo stress dello sleep touch

Uno studio scientifico sull'argomento sonno e contatto fisico, pubblicato nel 2016, ha indagato le abitudini di 210 coppie eterosessuali ed è venuto fuori che un maggior sleep touch notturno era associato a un umore più felice e sereno al mattino e a una minore irritabilità nell'arco della giornata. "Sicuramente è vero che sentendo il contatto fisico del partner il sonno migliora – ha spiegato a Fanpage.it la psicoterapeuta e sessuologa Maria Claudia Biscione – E questo perché il contatto fisico è un aspetto importante di ogni relazione. Sono importanti le coccole, i baci, le carezze e ovviamente la sessualità. Che sia sfiorarsi con un piede durante il sonno che dormire abbracciati o prendersi semplicemente la mano, il contatto produce un'ondata di benessere. Crea una connessione emotiva fortissima che aiuta a rilassarsi perché induce una sensazione di protezione, di vicinanza, di calore affettivo. Ci si sente amati, voluti, accolti e anche protetti e si sente di appartenere a qualcun altro". Tutto questo favorisce lo scivolare nel sonno. "Si allentano le tensioni, lo stress si riduce e questo avviene quando con il partner si avverte la sensazione di essere in un porto sicuro". Durante il sonno, quando si dorme abbracciati al partner, anche il respiro si sincronizza. "E questo è un beneficio per chi è più agitato: il respiro si accorda con quello del partner più tranquillo e la frequenza cardiaca si abbassa favorendo l'ingresso nel sonno". 

Sleep touch e sessualità

Ma dormire abbracciati ha dei vantaggi anche per la coppia oltre che personali. "Lo sleep touch rinsalda il legame, rafforza la relazione. E poi dal contatto fisico durante la notte è più facile scivolare nell'eccitazione e nella voglia e nel desiderio di fare l'amore. Lo sappiamo tutti: le carezze, il contatto sono il preludio a un rapporto sessuale. E anche se a volte ci sembra di non avere voglia, di non avere la testa o la concentrazione, ci sembra di essere lontani dal desiderio di avere un rapporto sessuale, quando i corpi sono vicini è come se si riconoscessero e virassero più facilmente verso l'eccitazione. In definitiva lo sleep touch favorisce moltissimo l'intimità sessuale". 

Lo sleep touch va bene per tutte le coppie?

Molti obietteranno che il partner russa, che il marito si addormenta sul divano e che quando si mette a letto fa troppo rumore, che la compagna vuole vedere la tv in camera da letto. Che lo sleep touch non sia in fondo una pratica così idilliaca. "È vero – conferma Biscione – Non tutte le coppie sono adatte allo sleep touch e se ci sono le possibilità (economiche e di spazi) in alcuni casi i letti e le camere separate sono una soluzione valida e che preserva il benessere della coppia". Quando una coppia funziona bene anche nel sonno, lo sleep touch è sicuramente una fonte di benefici, ma al contrario quando ci sono degli elementi che disturbano la qualità del sonno (un esempio banale: il russare) la vicinanza diventa un ostacolo al rilassamento. "Succede quando uno dei due è particolarmente agitato oppure quando uno ha caldo e uno ha freddo, oppure quando uno dei due preferisce la luce accesa e l'altro no. Quando nella coppia non c'è sintonia su alcuni di questi aspetti pratici tanto da provocare fastidio nell'altro lo sleep touch diventa tutt'altro che positivo. Passare una notte insonne ci predispone male verso l'altro, mette sul tavolo un elemento di contrasto e di colpa, perché attribuiamo al partner la responsabilità del nostro riposo mancato. E questo provoca un conflitto, una distanza e rischia di far aumentare il livello di aggressività e risentimento. Addirittura in alcuni casi dormiamo male perché temiamo che il nostro partner disturberà il nostro sonno. In tutti questi casi la soluzione migliore sarebbe dormire separati". Con buona pace della vita sessuale che non necessariamente ne risentirà. "Lo sleep divorce (dormire in camere o letti separati) può essere assolutamente positivo e non disturbare la sessualità – spiega Biscione – Quando si dorme separati gli incontri sessuali sono pensati, scelti, voluti, con una modalità che mette un carico di desiderio maggiore perché il rapporto non sta capitando, lo stiamo scegliendo, ci stiamo pensando e nel pensarci mettiamo in moto la nostra fantasia, ci prepariamo e questo fa aumentare il nostro desiderio e la nostra eccitazione. Lo sleep divorce può essere un attivatore di eccitazione molto più potente di quello che possiamo immaginare". 

Da dove nasce lo sleep touch

C'è qualcosa di ancestrale nello sleep touch. Nel benessere che ricaviamo dal dormire abbracciati o a stretto contatto con il partner. Pensiamo ai neonati, allo skin-to-skin, alla pratica di appoggiare il bimbo appena nato nudo sul petto della mamma. È una pratica che ormai si fa in tutti gli ospedali, consigliata dalle linee guida dell'OMS perché consente una transizione dolce dalla pancia al mondo esterno per il neonato, si stabilizza la temperatura, si calma il respiro del bambino appena nato. "Non solo i neonati, anche i bambini più grandi quando sono agitati li calmiamo con l'abbraccio, con il corpo, con il calore. Quando sono agitati corrono nel letto dei genitori per tranquillizzarsi. E pensiamo all'addormentamento: hanno bisogno di vicinanza fisica, di un contatto con i loro riferimenti affettivi prima di scivolare nel sonno". Abbracciare il partner ci tranquillizza, ci rassicura e disinnesca le ansie. "Quando si prova la sensazione di un legame saldo molte paure, anche quelle inconsce, non solo quelle abbandoniche o più in generale relazionali, ma anche quelle personali legate alla salute o al lavoro, spariscono. La vicinanza fisica, il contatto, crea una bolla protettiva all'interno della quale si possono sospendere i pensieri negativi. Anche se non è un abbraccio reale ma solo un contatto con una mano o un piede, il calore della vicinanza fisica riscalda il corpo e l'anima".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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