Allergia ai metalli, il responsabile non è sempre il nichel: “La reazione compare dopo ore o giorni”

Diversi oggetti di uso quotidiano possono scatenare reazioni allergiche, a causa dei materiali con cui sono realizzati. I metalli, infatti, possono essere causa della cosiddetta dermatite allergica da contatto, che si manifesta prevalentemente sulle mani. Con un'esperta abbiamo approfondito il problema per capire come riconoscerlo e come comportarsi di fronte a questi fenomeni sulla pelle che includono arrossamenti, desquamazioni, prurito, vescicole, gonfiore e secchezza.
Cosa causa allergia da contatto
La dott.ssa Yacoub ha spiegato: "Siamo molto esposti a diversi metalli allergizzanti. Il nichel è sicuramente il metallo che più frequentemente provoca dermatite allergica da contatto. Si trova comunemente nella bigiotteria, in alcune monete, nelle chiavi. Se invece il paziente riferisce la comparsa di dermatite dopo l’applicazione di una crema, di un cosmetico o di un deodorante, si sospettano le sostanze contenute nei prodotti per la cura e l’igiene personale. Anche in questo ambito il nichel è molto diffuso, sebbene oggi siano disponibili molti prodotti nickel-free, proprio per rispondere all’elevata frequenza di questa allergia. L’esposizione ambientale, dunque, è molto diffusa".
Nichel, ma non solo: "Anche altri metalli possono causare reazioni allergiche: il cobalto, il cromo, il mercurio, il palladio e perfino l’oro, che infatti è incluso tra i metalli da testare quando si sospetta una dermatite allergica da contatto. I casi di allergia all'oro sono più frequenti nelle persone professionalmente esposte, come gli orafi e spesso l'allergia al nichel può associarsi a quella al cobalto".
Oltre al settore della bigiotteria, che è quello maggiormente investito dalla problematica, ce n'è anche un altro dove si fa largo impiego di questi metalli: è l'ambito odontoiatrico. Infatti: "Il nichel e il palladio possono essere presenti in alcune leghe dentarie utilizzate per otturazioni o impianti e possono causare reazioni. Anche le protesi ortopediche possono essere coinvolte". C'è poi l'edilizia: "Il cromo può trovarsi in alcune lavorazioni del cemento".
Come si manifesta l'allergia: i sintomi
Il focus della dermatite da contatto sono principalmente le mani, che sono quelle appunto a contatto diretto con gli oggetti incriminati: "Tipicamente coinvolge il dorso delle mani, dove la pelle è più sottile e le aree di contatto con gli oggetti come la zona del bottone dei pantaloni, il lobo dell’orecchio, il collo o il polso. Dal punto di vista clinico, si osserva un arrossamento con vescicole e prurito nella zona di contatto. Talvolta la dermatite interessa le palpebre, come forma secondaria, dovuta al contatto delle mani contaminate con gli occhi".
La particolarità della dermatite da contatto è che la reazione non è immediata. Infatti l'esperta ha chiarito: "A differenza di orticaria o shock anafilattico sono reazioni cellulo-mediate, cioè ritardate. Ciò significa che, se una persona indossa un oggetto contenente il metallo allergizzante, la reazione compare dopo alcune ore o giorni. Il problema è particolarmente rilevante, per esempio, quando viene impiantata una protesi contenente un metallo allergizzante, perché può provocare un’infiammazione cronica che si manifesta nel tempo e potrà richiedere un nuovo intervento".
C'è poi una particolarità, un caso specifico che fa differenza. Esiste, infatti, una piccola percentuale di pazienti che presenta sintomi gastrointestinali e non cutanei, dovuti all'ingestione
di alimenti contenenti nichel. A tal proposito c'è da fare attenzione nella diagnosi, come ha evidenziato l'esperta: "Molti di questi alimenti contengono anche istamina, quindi la diagnosi differenziale non è semplice. È comunque raro che la dieta priva di nichel si dimostri utile nei pazienti allergici a nichel e pertanto non è una misura da applicare a tutti gli allergici al nichel. Una dieta nichel-free può anche risultare squilibrata dal punto di vista nutrizionale, pertanto la valutazione del ruolo del nichel nella dieta va riservata solo a casi selezionati".

Perché si sviluppa l'allergia ai metalli
Le dermatiti allergiche da contatto non hanno una base genetica: "Sono legate principalmente all'esposizione. Tuttavia, alcuni fattori di rischio possono aumentare la probabilità di svilupparle. Tra questi, la condizione atopica (rinite, asma, dermatite atopica), poiché chi ha una barriera cutanea alterata è più predisposto".
Come capire se è allergia ai metalli e come trattarla
La diagnosi di allergia ai metalli si effettua unicamente mediante patch test specifici e poi si procede tenendo sotto controllo l'esposizione: "Attualmente l’approccio più efficace per chi è allergico ai metalli è evitare il contatto con il metallo incriminato e usare prodotti/oggetti nichel free o nichel tested. La dermatite allergica da contatto può essere trattata con creme cortisoniche nella fase acuta. La chiave della gestione è una diagnosi corretta, che consenta al paziente di evitare l’esposizione: in tal modo, il problema si risolve e non tende a ripresentarsi".