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Tsitsipas e il calvario senza fine: “La gente non ha idea delle cose spiacevoli che mi sono successe”

Alla vigilia della Coppa Davis tra Grecia e Spagna il tennista ellenico spiega come sta veramente. “Ho subito molto traumi. Entrare in partita e provare subito disagio mi devasta mentalmente”.
A cura di Maurizio De Santis
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Stefanos Tsitsipas è finito in mezzo a una palude: più si sforza di uscirne, più affonda. Il greco farà parte della squadra che affronterà la Spagna in Coppa Davis ma non può, né vuole, fare promesse. Anzi, su una cosa è chiara e lo dice per mettere le mani avanti: "Le persone non conoscono le cose spiacevoli che mi sono successe. Ho subito un trauma e le condizioni fisiche mi hanno provocato stress e ansia ulteriori". In poco tempo è passato dall'essere uno dei tennisti più forti al mondo a uno qualunque, in piena crisi, che naviga a vista ai margini della top 30 e poi chissà ancora gli può succedere. Dagli US Open è uscito con poca gloria e molte critiche per lo scatto di nervi con Altmaier. In poco tempo, le cose di campo sono state spazzate via dalle cose di gossip e della relazione con Paula Badosa conclusa pochi mesi fa. ‘Tsitsidosa', il soprannome dato alla coppia adesso è solo motivo di magone. In tutto questo bailamme ha cambiato anche allenatore, mollando Ivanisevic (col quale è finita a pesci in faccia) e riabbracciando il padre.

Il calo e la crisi di risultati: "Sto perdendo fiducia"

Come sta oggi Tsitsipas? Vede almeno la luce in fondo al tunnel? La risposta che dà è tutt'altro che incoraggiante. È fermo lì, nel guado. Ha bisogno di qualcuno che gli tenda due braccia e lo aiuti a trarsi d'impaccio. "Sto cercando in tutti i modi di guarire dal mio infortunio – le parole del greco -. Per questo sto consultando molti specialisti così da venire finalmente a capo di questa mia situazione. In allenamento, prima degli US Open, m sentivo bene poi in partita i problemi sono riaffiorati e questo ha influito negativamente su tutto, fino a togliermi fiducia".

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L'angoscia per le condizioni fisiche precarie

Al punto in cui è, Stefanos non sa se riuscirà o meno a concludere una partita. La sensazione provata a gli US Open gli è rimasta dentro, è stata (ed è) frustrante davvero. È anche per questa ragione che ha messo in sordina il mondo virtuale dei social, i messaggi criptici condivisi e s'è concentrato su quello reale che lo riguarda direttamente "Avevo pensieri molto negativi", ma non aggiunge altro perché ci sono cose che tiene per sé e basta. Sa che l'aspetto emotivo può giocare un ruolo fondamentale e anche si quello sta lavorando ma l'orizzonte, per adesso, resta limitato. Non dipende solo da lui. "Entrare in partita e provare subito disagio mi devasta mentalmente. Ho fatto un enorme sforzo ma vedere che non sei in condizioni di competere fa molto male. Ultimamente ho attraversato molti traumi e non posso promettere troppo su cosa potrò fare in questa sfida di Coppa Davis".

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