Sonego fa saltare i nervi a Michelsen in finale: il gesto dell’americano è inqualificabile, poi si scusa
Bruttissimo gesto da parte di Alex Michelsen durante la finale del torneo ATP 250 di Winston Salem, perso dall'americano di fronte ad un Lorenzo Sonego a dir poco perfetto. Di fronte all'ennesimo errore e al dominio dell'italiano, Michelsen si è macchiato di un gravissimo gesto antisportivo, figlio della rabbia e della frustrazione, scagliando ferocemente la pallina. Che invece di finire fuori campo è andata a colpire in pieno una spettatrice. Attimi di tensione, con lo statunitense subito affranto dopo il gesto inconsulto per il quale ha rischiato la squalifica per "comportamento antisportivo". Alla fine dall'arbitro è arrivato un "semplice" warning.
Il gesto di Michelsen: la pallina finisce in tribuna, colpita una spettatrice
Nel corso del primo set, decisamente dominato da Sonego, Alex Michelsen ha perso la testa tra frustrazione e rabbia quando con l'italiano già avanti 3-0 ha subito un nuovo break. A quel punto l'americano ha sfogato il proprio stato d'animo colpendo violentemente la pallina che, però, invece di finire alta è arrivata come un missile su una spettatrice in tribuna. Mentre Sonego non si era accorto dell'accaduto, sul campo di cemento di Winston Salem è piombato improvvisamente il silenzio.
L'intervento arbitrale, il dispiacere di Michelsen e il "warning"
Immediatamente accortosi della sciocchezza compiuta Michelsen si è appoggiato alla rete, mettendosi le mani tra i capelli e allargando le braccia in segno di enorme dispiacere. Nel frattempo il giudice si è avvicinato in tribuna per assicurarsi delle condizioni della spettatrice colpita dalla pallina per poi dirigersi in mezzo al campo, in direzione dell'americano. Un veloce conciliabolo e poi il "warning" e il ritorno al match, con Michelsen che ha espresso l'ennesimo gesto di rammarico nei confronti del proprio pubblico.
Cosa dice il regolamento, perché Michelsen non è stato squalificato
Il gesto di Michelsen è evidentemente considerabile "antisportivo": l'intenzione dell'americano non era di certo quella di indirizzare la pallina tra gli spettatori ma semplicemente di scaricare un momento negativo. Il regolamento in questi casi lascia spazio alla discrezionalità del giudice di sedia che nel caso specifico non ha considerato il colpo di Michelsen un vero e proprio gesto "antisportivo" che avrebbe portato al "default immediato" ovvero alla sospensione del match per squalifica del tennista. Ciò è praticamente automatico se il colpo arriva su un giudice, un avversario o un raccattapalle in campo: il giudice di sedia, dopo aver constatato che non c'erano state conseguenze per il colpo ricevuto, ha così imposto a Michelsen un semplice "warning", considerando il gesto una violazione del codice di condotta.