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Sinner sbalordito quando gli dicono della teoria del complotto di Zverev: “Scusa? Cosa ha detto?”

La reazione sbalordita di Sinner di fronte al dibattito creato da Federer che ha trovato anche Zverev tra i suoi proseliti. Jannik perentorio nel chiudere il discorso.
A cura di Marco Beltrami
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Jannik Sinner non ha perso l'aplomb di fronte alle ultime dichiarazioni di Zverev, che seguono la scia di quelle di Federer. È rimasto molto colpito il tennista italiano, come mostrato dalla sua espressione quasi sbalordita di fronte al pensiero del tedesco sui campi resi più lenti dagli organizzatori per favorire l'azzurro e Alcaraz. Un dibattito che genera un po' di insofferenza in Sinner, che però non vuole alimentare ulteriori polemiche limitandosi a risposte perentorie.

La teoria di Federer sui campi che favoriscono Sinner e Alcaraz, Sinner infastidito

Tutto è nato dalle parole di Roger Federer durante una puntata del podcast del suo ex rivale Andy Roddick: "Capisco i direttori del torneo che, su indicazioni, cerchino di rendere le superfici più lente. Questo avvantaggia chi deve colpire vincenti straordinari per battere Sinner, mentre se il campo è veloce può piazzarne solo un paio al momento giusto e passare. I direttori dei tornei pensano: ‘Preferisco avere Sinner e Alcaraz in finale, sai? In un certo senso funziona per il tennis‘".

In pratica la teoria federiana prevede che con i campi più lenti, è vero che il tennista più debole possa resistere maggiormente alla potenza dei primi due giocatori del ranking, ma per batterli con queste superfici ha bisogno di colpi di livello assoluto a ripetizione. Se invece il campo è veloce, gli avversari di Sinner e Alcaraz possono vincere pescando il jolly con grandi colpi al momento giusto, uscendo dagli scambi prolungati.

Zverev tra i proseliti di Federer, parole a sorpresa a Shanghai

Una teoria che, a sorpresa, è stata portata avanti da Shanghai anche da Zverev: "Odio quando è sempre uguale, per essere onesto, e non so in che direzione vogliano andare i direttori dei tornei, perché ovviamente vogliono che Jannik e Carlos vadano bene in ogni torneo, ed è quello che preferiscono. Però, sai, io sono nel tour da 10 anni, quasi 10 anni, 11 anni ormai… anzi 12 anni, in realtà, e abbiamo sempre avuto superfici diverse, abbiamo sempre avuto tornei che ti piacevano e tornei che ti piacevano meno. Non potevi giocare lo stesso tennis allo stesso modo sull’erba, sul cemento e sulla terra battuta. Oggi invece puoi giocare praticamente allo stesso modo su ogni superficie. Quindi a me non piace, non ne sono un fan. Penso che al tennis servano stili di gioco, serva un po’ di varietà, e credo che al momento ci manchi proprio questo".

Sinner sbalordito dalle dichiarazioni di Zverev

L'argomento è stato portato all'attenzione di Sinner durante un'intervista video: "Volevo chiederle cosa pensa di quello che ha detto oggi Alexander Zverev. Non so se l’ha sentito. Ha detto che i direttori dei tornei stanno rendendo i campi più lenti e tutti uguali per favorire lei e Alcaraz. Cosa ne pensa di questa affermazione?". Inizialmente il campione italiano ha dato quasi l'impressione di non riuscire a credere alle sue orecchie, con un'espressione a dir poco perplessa: "No, non lo sapevo. Mi scusi, cosa ha detto?".

Quando si è reso conto delle reali parole di Zverev ha replicato: "Beh, sinceramente non so cosa dire su questo. È una domanda a cui non so rispondere. Di certo io non faccio i campi. Io voglio solo giocare a tennis, davvero, e cerco di giocare al meglio delle mie possibilità. Non so cos’altro dire. Grazie". Insomma Jannik non vuole partecipare a questo dibattito partito da Federer e che sembra avere proseliti nel mondo del tennis. La perentorietà della sua risposta mostra una certa insofferenza da parte del numero due al mondo.

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