Roddick: “Agassi venne da me e mi disse che ero un idiota. In quel momento ho capito tutto”

Andy Roddick e Andre Agassi sono legati da un filo molto sottile. Non ha avuto carriere simili. Ma sono gli ultimi due americani a essere stati al numero 1 del tennis e sono gli ultimi americani ad aver vinto un titolo Slam in campo maschile, correva l'anno 2003. Il loro rapporto è buono, lo è sempre stato. Roddick in uno dei suoi podcast ha ricordato cosa gli disse una volta Agassi, un consiglio preziosissimo che però fu preceduto da una parola forte: "idiota".
"Amico quella è la terza persona cui cui ti lamenti"
Nell'ormai suo notissimo podcast ‘Served with Andy Roddick' l'ex tennista americano ha raccontato un aneddoto che lo riguarda e che vede come protagonista Andre Agassi. Si è all'inizio degli anni Duemila. Agassi è una delle stelle assolute, ARod uno dei giovani a caccia del vertice. Durante gli Australian Open i due si parlano.
In realtà è il ‘vecchio' campione a farlo e nel parlare dà una lezione al all'epoca aspirante numero uno: "Quello era uno di quei giorni in cuori sembrava di avere un asciugacapelli puntato addosso. Stavo scherzando un po' con altri tennisti, c'era chi entrava e usciva dallo spogliatoio. Andre era un un angolo che parlava con qualcuno. Poi a un certo punto si avvicinò e mi disse: ‘Amico, quella è la terza persona con cui ti lamenti del caldo, sei un idiota'".

"Mi ha fatto capire cosa significava avere la mentalità del campione"
Probabilmente, oggi, annacqua un po' la risposta, ma Roddick narra che con sorpresa chiese al totem perché fosse uno sciocco. Agassi, parole sue, gli diede una grande lezione: "Ti stai lamentando. Ma sai quante persone al mondo devono essere migliori di una sola persona al giorno nel proprio lavoro. E soprattutto mi disse che nel tennis non è necessario essere perfetti ogni giorno. Non devi esserlo fino alle semifinali, da lì in poi devi fare qualcosa di più. All'inizio basta essere migliore del tuo avversario. A volte complichiamo tutto troppo. Mi fece capire cosa significava avere la mentalità del campione".