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Nuovo scandalo per Djokovic: in foto con l’ex militare del genocidio di Srebrenica

Novak Djokovic torna a far discutere per un episodio extra-tennis. Il numero uno al mondo della classifica Atp si è lasciato immortalare con Milan Jolovic ex comandante della famigerata unità paramilitare “Drina Wolves” che partecipò durante la guerra in Bosnia, al genocidio di Srebrenica, in cui morirono 8000 persone.
A cura di Marco Beltrami
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Novak Djokovic è finito nell'occhio del ciclone, per una vicenda extra-tennis. Una foto infatti mostra il numero uno al mondo del ranking Atp, reduce dalla dolorosa sconfitta nella finale US Open contro Medvedev, al fianco di un personaggio a dir poco controverso. Si tratta dell'ex comandante di un'unità paramilitare che ha partecipato ad uno degli episodi più terribili della storia moderna, ovvero il genocidio di Srebrenica.

Il campione serbo dopo le fatiche delle Olimpiadi e dell'ultimo Slam della stagione in terra americana si è concesso alcuni giorni di relax in patria e in Bosnia. In alcune foto che sono circolate su Twitter, Djokovic è stato immortalato al fianco di Milan Jolovic. Quest'ultimo è stato in passato il comandante della famigerata unità paramilitare "Drina Wolves" che partecipò durante la guerra in Bosnia, al genocidio di Srebrenica, in cui morirono 8000 persone.

I Drina Wolves in particolare, in quanto costola dell'esercito della Repubblica Serba, parteciparono in prima linea all'uccisione di massa dei bosniaci. Pur non essendo stato condannato per crimini di guerra, l'ex militare si è contraddistinto anche per aver salvato la vita a Ratko Mladic, ex generale, lui sì dichiarato criminale di guerra colpevole di genocidio e condannato all'ergastolo. Non è la prima volta che Djokovic si lascia fotografare vicino a personaggi molto discussi, come quando in occasione di un matrimonio aveva cantato al fianco di Milorad Dodik, noto negazionista del genocidio.

Senza dimenticare anche che lo stesso Djokovic nel 2020 aveva accettato senza fare una piega, l'Ordine della Republika Srpska, consegnatogli per premiare il suo lavoro di promozione del tennis serbo. Una situazione che aveva alimentato ulteriori polemiche visto che in precedenza lo stesso riconoscimento era finito nelle bacheche di criminali di guerra serbi condannati come Mladic, Radovan Karadzic, Momcilo Krajisnik, Biljana Plavsic e l'ex presidente nazionalista della Serbia, Slobodan Milosevic. Lo scatto con Jolovic ha sollevato polemiche a non finire sui social, soprattutto in Serbia e Bosnia. C'è chi come il politologo Mujanovic, ha sottolineato l'autogol di Nole facendo ironicamente riferimento al fatto che anche questa volta non perderà sponsorizzazioni.

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