Musetti a Papa Leone: “Mi piacerebbe incontrarlo visto che ho una certa nomea. Non è facile per me”

Lorenzo Musetti è in semifinale degli Internazionale d'Italia, qualificazione che ha ottenuto battendo Alexander Zverev giocando un grande tennis, per nulla distratto dalla reazione furibonda del tedesco che ha protestato per le palline da gioco lente e pesanti. L'azzurro, invece no: ha mantenuto la calma e tenuto a freno la lingua rispetto ad altre volte in cui s'è perfino lasciato andare a espressioni blasfeme. Tanto che in conferenza, quando gli menzionano la possibilità di incontrare Papa Leone, lui replica ironizzando sulla sua reputazione: "Noi toscani ce l’abbiamo… però sto migliorando".
Fino alla fine, ha scritto sull'obiettivo della telecamera subito dopo l'incontro. "Muso" s'è regalato la sfida contro Carlos Alcaraz, sarà anche l'occasione per prendersi una rivincita dopo la sconfitta a Montecarlo di aprile scorso: un match iniziato bene e finito malissimo per il crollo fisico che gli impedì di reggere il confronto con lo spagnolo. Restò in campo mostrando abnegazione e lealtà sportiva, meritando i complimenti dell'avversario.
L'incontro con Papa Leone XIV: "Ci sarà l'occasione"
"Sicuramente mi farebbe molto piacere incontrare il Papa – ha ammesso Musetti in conferenza, facendo ammenda pubblica delle imprecazioni che spesso traspaiono dai labiali in campo -. anche se ho una fama per la quale non sono esattamente un praticante, ma sono migliorato…". L'azzurro un po' scherza, un po' fa sul serio e ci tiene a precisare: "Non è facile per me non esternare, che sia una bestemmia oppure no. Noi toscani ce l’abbiamo… però perché no". Le vie del Signore sono infinite, recita un vecchio adagio. Quella intrapresa da Musetti chissà fin dove potrà condurlo. "Ho assistito alla fumata, poi avevo letto che è un sostenitore e amante del tennis. E mi è piaciuto il video in cui scherzava con Jannik. Ci sarà l’occasione".

Musetti-Sinner, il sogno di una finale tutta italiana a Roma
Lo scenario adesso è diverso, Musetti sta bene: nel ranking s'è arrampicato fino all'8ª posizione, potrebbe scalarne altre due fino alla 6ª se riuscirà a battere l'iberico e trovarsi in finale contro Jannik Sinner (impegnato con Casper Ruud). Un match per il titolo da apoteosi per il tennis tricolore, all'insegna del "comunque vada, sarà un successo" e dove tutto può succedere sotto la maestà del Cupolone. Magari, anche incontrare Papa Leone XIV nel solco dell'udienza concessa al campione alto-atesino: appassionato di tennis, il nuovo Pontefice ha scherzato con il numero uno al mondo e ricevuto in omaggio una sua racchetta.
Quanto alla vittoria contro Zverev, lo stesso Musetti colloca il punto di svolta, il momento in cui tutto è cambiato ed è riuscito a dare una sterzata alla sfida, facendo riferimento a un dettaglio in particolare. "All’inizio facevo molta fatica a mettere a fuoco, a sgranare gli occhi – ha spiegato, parlando delle difficoltà mostrate nel primo set -. Mi sentivo un po' in ritardo con la palla. Era la prima volta che giocavo di sera sul Centrale, ho avuto bisogno di un periodo di adattamento. Poi sicuramente il game della svolta è stato quello del 6-5, quando ho annullato quattro set point. Una situazione che ha destabilizzato il mio avversario mentre io sono riuscito a restare solido e concentrato".