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“Mi sono sentito un criminale”: la disavventura del tennista arrestato, espulso e positivo al Covid

Nel mese di settembre il tennista argentino Tomas Etcheverry, numero 144 del mondo, ha vissuto una vera e propria Odissea mentre si trovava in Europa per giocare una serie di tornei. Il 22enne è stato prima arrestato in Germania per aver superato il limite massimo di permanenza nell’UE, poi è stato espulso e rimpatriato e una volta arrivato in Argentina è stato costretto a stare 10 giorni in isolamento in un albergo perché risultato positivo al Covid.
A cura di Michele Mazzeo
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Una vera e propria odissea quella vissuta nel mese di settembre dal tennista argentino Tomas Etcheverry, numero 144 del ranking ATP. Il 22enne di La Plata ha vissuto il peggior incubo che uno sportivo possa avere: le sue intenzioni erano infatti semplicemente quelle di viaggiare da un paese all'altro per continuare con il suo calendario europeo di tornei, ma invece si è visto arrestare in Germania, espellere dall'Unione Europea e come se non bastasse contrarre anche il Covid.

Dopo aver vinto due tornei in Italia (i Challenger di Perugia e Trieste) e perso contro il connazionale Juan Manuel Cerúndolo nella semifinale del Banja Luka Challenger l'11 settembre scorso, infatti, Etcheverry è partito per la Polonia dove doveva giocare un altro torneo a Stettino, ma il suo viaggio non è mai arrivato a destinazione a causa di un ostacolo inaspettato.

L'attuale 144 della classifica ATP ha raccontato al quotidiano argentino Diario El Día de La Plata fornendo i dettagli del calvario che ha dovuto affrontare durante tutto il mese di settembre: "Andavo a giocare il Challenger a Stettino (Polonia). Ho dovuto attraversare la Germania. È stato tutto normale finché, in aeroporto, quando hanno chiesto il mio passaporto, mi hanno messo a lato della fila passeggeri. Ero solo. Non sapevo davvero cosa stesse succedendo. Ho notato che stavano parlando con le autorità dell'immigrazione fino a quando due membri della Polizia Militare si sono avvicinati a me. Sinceramente non ho capito nulla tra la lingua e tutto ciò che stava accadendo intorno io, avevo molta paura" ha così descritto l'inizio della sua Odissea il tennista argentino. "In un misto tra inglese e tedesco, mi hanno spiegato che avevo superato il limite di permanenza , che è di 90 giorni nei paesi che appartengono alla Comunità economica europea e che avrebbero dovuto espellermi" ha poi aggiunto.

Poi l'argentino è stato ammanettato e portato in una cella dove ha trascorso poco più di 24 ore prima di essere espulso e rimandato in Argentina: "Mi hanno trattato bene, ma mi sono sentito un criminale" il suo commento sulla notte passata in cella in Germania.  Nonostante l'intervento dell'ATP, una volta venuta a conoscenza della vicenda, Etcheverry è stato rispedito immediatamente nel suo Paese. Ma una volta arrivato in Argentina, la sua odissea è continuata perché è risultato positivo al coronavirus e ha dovuto quindi trascorrere 10 giorni isolato in un albergo prima di poter far rientro a casa.

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