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Il rientro di Roger Federer, a Doha e Dubai per ridarci la felicità del suo tennis

Roger Federer non gioca una partita ufficiale dal 30 gennaio 2020, quando perse in semifinale degli Australian Open contro Djokovic. Dopo l’anno pandemico tornerà nei tornei di Doha e Dubai, ricordando anche la vittoria del suo centesimo torneo ATP, avvenuta nell’ATP 500 di Dubai contro Tsitsipas esattamente due anni fa.
A cura di Jvan Sica
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Da poco si è conclusa un bellissima edizione degli Australian Open, con la vittoria di Nole Djokovic su Daniil Medvedev in finale, l’esplosione di alcune sorprese interessanti, come il raggiungimento delle semifinali da parte di Aslan Karatsev, e la disputa di alcune partite da ricordare, come la vittoria ai quarti di finale di Tsitsipas contro Nadal. È stato un grande torneo eppure prima, durante e dopo tutti almeno una volta abbiamo pensato: “Ma lui non c’è, vero?”. Quel lui non può essere che lui, il tennista che verrà superato in tutto da campioni del presente e del futuro, ma che continua a farci guardare il tennis nella speranza di vederlo ancora una volta colpire la palla con il suo backhand. Quel lui è Roger Federer e per fortuna sta per tornare.

Lo ha comunicato con un post su Instagram. Lui sudato e felice, appoggiato sulla rete, mostrando come la spossatezza dei 40 anni che arriveranno senza pietà l’8 agosto non lascia scampo, ma anche con il sorriso di chi sta per tornare a fare quello che tutti vogliono, giocare a tennis. Tornerà al Khalifa International Tennis and Squash Complex di Doha, dove dall’8 marzo si disputerà il Qatar ExxonMobil Open.

Il sorriso di Federer dice davvero tanto. L’ultima sua partita ufficiale è datata 30 gennaio 2020, quando perse in semifinale degli Australian Open contro Djokovic, che poi vinse il titolo. In quel periodo si parlava di questo virus che stava facendo morti a Wuhan, alcuni pensavano che fosse bene stare attenti perché un virus può sempre propagare il suo raggio d’azione velocemente, ma in fondo tutti pensavamo che il mondo avesse continuato a girare come aveva sempre fatto, e poveri i cinesi che ci erano rimasti sotto.

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Il mondo invece è cambiato davvero, si è fermato e con lui anche il tennis, il circo-circolo che si muove in continuazione si è bloccato e con lui le sue stelle, che hanno pensato a come riprendere, a come dire qualcosa al mondo in un momento così scioccante, ai propri dolori, alla propria età, come ha fatto Federer che ha scelto di non fermarsi ma di ripartire con grande calma, proprio per essere ancora competitivo e magari (lo speriamo) durare più a lungo.

Ha scelto di ripartire dal Medio Oriente non solo perché in questo periodo dell’anno quella è l’area migliore in cui giocare a tennis e guadagnare molto in tornei prestigiosi, ma dietro potrebbe esserci anche un motivo scaramantico o almeno di buon ricordo. Esattamente due anni fa infatti Roger Federer nella finale dell’ATP 500 di Dubai conquista il suo centesimo titolo ATP, superando con difficoltà i primi turni, per poi giocare il suo tennis in semifinale contro Coric, battuto 6-2, 6-2 e in finale contro Tsitsipas, battuto 6-4, 6-4. Per festeggiare quel traguardo Federer infatti doppierà il torneo di Doha proprio con quello che si giocherà a Dubai. E noi già non vediamo l’ora.

Marco Porcio Catone, detto Il Censore, diceva che non bisogna tornare mai dove si è stati felici. Per i tennisti è difficile perché il tour è spesso sempre lo stesso e si entra quasi in una monotona giravolta annuale. Per i campioni come Federer è ancora più difficile perché è quasi impossibile andare a scovare un posto dove Roger non sia stato felice con una vittoria. Questa volta però tornare lì dove ha vinto il torneo numero 100 non solo deve rallegrare il campione svizzero che torna alle gare dopo un anno assurdo, ma soprattutto noi che abbiamo atteso di nuovo i suoi colpi. Tanti altri sono più forti, tanti altri sono più bravi. Ma noi lo aspettiamo sempre, fino a quando vorrà.

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