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Il messaggio di Djokovic a Stakhovsky è commovente: “Ti sto pensando, dimmi di cosa hai bisogno”

Sergiy Stakhovsky è tornato in Ucraina per combattere contro le forze d’invasione russe, il tennista di Kiev ha pubblicato un toccante messaggio mandatogli su WhatsApp da Novak Djokovic: “Fammi sapere a quale indirizzo posso mandare un aiuto”.
A cura di Paolo Fiorenza
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La vita di Sergiy Stakhovsky è cambiata dall'oggi al domani, esattamente come quella di milioni suoi connazionali dopo che Vladimir Putin ha deciso di invadere l'Ucraina. Il 36enne tennista – appena ritiratosi dopo una lunga carriera che lo ha visto arrivare al numero 31 al mondo e battere anche Roger Federer a Wimbledon – al momento dello scoppio della guerra era lontano dal suo Paese, si trovava al sicuro in vacanza con la sua famiglia, potendosi godere un patrimonio milionario accumulato in questi anni.

Ma l'idea di girarsi dall'altra parte, di tirarsi fuori dalla lotta, non lo ha sfiorato neanche per un istante: troppo forte la voce del cuore e dell'anima che gli diceva di tornare a Kiev dove è nato, di imbracciare le armi e unirsi al popolo ucraino per difendere patria, amici e ideali. "Combattere è l'unico motivo per cui tornerò. Non ho esperienza militare, ma so maneggiare una pistola", aveva detto prima di partire. Una decisione condivisa da tanti altri ucraini sparsi per il mondo, anche sportivi come lui, che sono tornati a casa per lottare contro l'invasore: ad ora si conta che siano decine di migliaia.

Particolarmente straziante il momento del saluto alla sua famiglia, che Stakhovsky ovviamente non ha portato con sé in un'Ucraina sotto costante pioggia di bombe: "È estremamente difficile per mia moglie, i miei figli non sanno dove sono. Non capiscono la guerra e sono troppo piccoli per capire cosa succede – ha spiegato il tennista dopo aver lasciato i suoi cari in Ungheria prima di rimpatriare, svelando poi che tra i suoi colleghi ce n'è stato uno che si è mostrato molto vicinoDjokovic mi ha mandato un messaggio di supporto e abbiamo anche fatto una piccola chiacchierata". Un comportamento diverso da quello tenuto dagli altri due mostri sacri del tennis contemporaneo, Nadal e Federer: "Ho anche provato a contattare loro due, ma senza successo. Mi spiace che preferiscano tacere, ma li capisco. Non è la loro guerra".

Djokovic invece si è fatto di nuovo vivo con Stakhovsky, con un messaggio WhatsApp pubblicato dal tennista ucraino su Instagram. Parole davvero toccanti quelle del campione serbo: "Stako, come stai? Sei sul campo (di battaglia)? Ti sto pensando, spero che tutto si calmi al più presto. Per favore, fammi sapere quale sarebbe l'indirizzo migliore per inviare aiuto… aiuto finanziario, anche qualsiasi altro aiuto".

"Grazie mille Nole, sì sono sul campo, Kiev è piuttosto silenziosa", ha risposto Stakhovsky nella chat pubblicata, aggiungendo poi a margine del post su Instagram: "Grazie per il sostegno Nole, l'Ucraina ti è grata". Qualche ora fa poi il tennista ucraino ha pubblicato su Twitter un'immagine di una crudezza che colpisce allo stomaco: un giubbotto antiproiettile zeppo di armi con la scritta "il mio angelo custode". Davvero difficile aggiungere qualcosa.

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