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Guerra in Ucraina

Stakhovsky dal tennis al fronte: “Djokovic mi ha scritto. Nadal e Federer? Non è la loro guerra”

Sergiy Stakhovsky dopo aver lasciato il tennis poche settimane fa, è tornato in Ucraina per combattere e aiutare i suoi connazionali contro l’invasione russa. Grande delusione per il silenzio di Nadal e Federer.
A cura di Marco Beltrami
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Sergiy Stakhovsky non ci ha pensato su due volte. Il classe 1986 di Kiev che solo poche settimane fa ha annunciato il suo ritiro dal tennis, ha lasciato la racchetta per indossare la tuta mimetica e all'occorrenza imbracciare il fucile. È tornato in Ucraina per aiutare i suoi connazionali a difendersi contro l'invasione della Russia, dopo aver lasciato moglie e figli nella loro casa in Ungheria. Ed eccolo lì, a raccontare l'orrore della guerra sui social, mostrando anche immagini di macerie e purtroppo di morte.

In carriera Sergiy ha vinto quattro titoli ATP, raggiungendo anche il 31° posto nel ranking con la soddisfazione nel 2013 di battere Roger Federer in quello che è sempre stato il “giardino di casa” dello svizzero, ovvero nel torneo di Wimbledon. Adesso però l'ex atleta ucraino spera nella vittoria più bella, quella della pace, con la speranza che il suo contributo possa essere prezioso per aiutare la sua Ucraina. E se ci sarà da sparare, Stakhovsky non si tirerà indietro: "So come usare la pistola. Se dovrò, lo farò". Il dolore per aver lasciato i suoi cari, e i suoi figli ai quali ha detto di essere partito per un altro torneo è fortissimo: "Non so come ci sono riuscito. È estremamente difficile per mia moglie, i miei figli non sanno dove sono. Non capiscono la guerra, e sono troppo piccoli per capire cosa succede".

In questi giorni a dir poco difficili, sono stati tanti i tennisti che sono stati vicini a Sergiy Stakhovsky. Ai microfoni de La Stampa, l'ex giocatore ha svelato di aver ricevuto un messaggio anche da parte di Novak Djokovic, con il quale c'è stato anche uno scambio di battute: "Djokovic mi ha mandato un messaggio di supporto e abbiamo anche fatto una piccola chiacchierata". Per provare a cercare aiuto nella diffusione di messaggi di pace, l'ucraino ha contattato anche gli altri due "giganti" del tennis mondiale, ovvero Roger Federer e Rafa Nadal.

Lo svizzero e lo spagnolo però non hanno risposto, con Sergiy che non ha nascosto la delusione: "Ho anche provato a contattare Federer e Nadal ma senza successo. Mi spiace che loro preferiscano tacere, ma li capisco. Non è la loro guerra". La speranza però è che l'attenzione del mondo dello sport sulla guerra tra Russia e Ucraina resti alta, e che possa essere di buon auspicio per la pace: "Abbiamo il supporto di grandi personalità, spero che duri".

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