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Il folle 2021 di Paire, il tennista a cui non importa vincere: “Ne approfitto e mi godo la vita”

Nel 2021 Paire ha perso 12 partite, vincendone solo 2. Il francese sembra aver messo da parte il genio che lo ha sempre contraddistinto, lasciando spazio alla sregolatezza. Anche a Roma, il giocatore di Avignone non si è impegnato più di tanto con l’ormai solito atteggiamento scanzonato. L’obiettivo? Quello di conquistare un altro premio necessario per permettergli di godersi la vita, senza affannarsi troppo per uno sport diventato irriconoscibile dopo le restrizioni anti-Covid.
A cura di Marco Beltrami
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Il tennis di Benoit Paire non è mai stato banale. Nel corso della sua carriera il transalpino, capace di raggiungere anche la 18a posizione del ranking e portare a casa 3 trofei del circuito Atp, ha sfoderato un mix costante di genio e sregolatezza. Sregolatezza che in questo 2021 sembra aver preso il sopravvento in un giocatore che ha fatto parlare di sé soprattutto per le sconfitte, e gli show in campo e fuori. Il tutto legato alla volontà di non "affannarsi" troppo in uno sport reso irriconoscibile a suo dire dalle restrizioni anti-Covid e in primis dall'assenza dei tifosi. L'unico stimolo? Quello di sfruttare le classifiche congelate, per guadagnare il minimo indispensabile per godersi la vita e girare il mondo.

I numeri di Benoit Paire parlano chiaro. Nel 2021 il classe 1989 ha disputato 14 match, vincendone appena 2. Un ruolino di marcia disastroso che però in virtù delle nuove classifiche "congelate" non gli ha permesso di scivolare in basso in classifica, mantenendo un 35° posto che di fatto gli consente di entrare nei tabelloni di tutti i tornei principali. C'è un filo rosso che lega tutti i match disputati dal giocatore di Avignone in questa nuova stagione ed è quello relativo all'atteggiamento sfoggiato in campo e sottolineato più volte: poca volontà di "remare" giocando un tennis, senza troppi sacrifici, con la capacità di alternare colpi meravigliosi a rotture prolungate, quasi senza fare una piega.

Gli unici sussulti sono arrivati da atteggiamenti sopra le righe, sfoderati praticamente in tutti i tornei disputati. Dalle parole al vetriolo contro gli organizzatori agli Australian Open, al litigio con il giudice di sedia a Buenos Aires, con tanto di sputo in campo e provocazioni all'avversario. E poi così via, con l'esultanza dopo aver perso con l'azzurrino Musetti al Miami Open, fino al ritorno alla vittoria a Madrid celebrato con un selfie con i tifosi e infine, le proteste rabbiose di Roma, con tanto di foto del segno della pallina mostrata all'arbitro.

A corredo del tutto, anche una serie di dichiarazioni e contenuti social, che hanno spiegato il suo piano: Paire non gradisce questo nuovo tennis, con le ovvie limitazioni legate al Covid e senza tifosi. Ecco allora la volontà di non stancarsi più di tanto, senza preoccuparsi degli sponsor, degli allenamenti, e dei match stessi con un unico obiettivo, quello di incassare i premi dei tornei per poi dedicarsi alla bella vita. A tal proposito, ecco giustificate le notti di bagordi o la vacanza alle Maldive a ridosso del Masters spagnolo.

Se in occasione del ko di Montecarlo ha risposto ai suoi detrattori in maniera perentoria: "Non me ne frega niente, è come giocare al cimitero (con riferimento all'assenza dei tifosi, ndr). Perdo e torno a casa: prendo 12mila euro per stare in un bell’hotel, quindi sono venuto, non c’è alcuna magia nel giocare in stadi vuoti". Paire ha poi rincarato la dose in più di un'occasione, sottolineando la sua posizione anche dopo l'uscita dagli Internazionali d'Italia di scena a Roma: "Nonostante tutto ho una buona classifica, ma non sono preoccupato. Ho sempre la sensazione di giocare in allenamento e non in partite, senza pubblico e con gli stadi vuoti. Non voglio gettare la spugna, ma non riesco ad essere competitivo. Dopo il torneo resterò ancora a Roma per qualche giorno per godere un po’ del tempo libero, vedo che qui i ristoranti sono aperti, quindi voglio approfittarne un po’. Io approfitto del sistema, so che sono n. 35 e anche se la settimana prossima dovessi perdere al primo turno, conserverei comunque una finale, perché ho ancora la metà dei miei punti".

E i suoi atteggiamenti hanno fatto discutere e non poco soprattutto in patria, dividendo il mondo del tennis. Tante vecchie glorie, hanno chiesto di prendere provvedimenti nei suoi confronti, anche per dare un segnale alle giovani generazioni. E infatti è arrivata anche l'esclusione dalle prossime Olimpiadi per violazione del codice etico, e non è da escludere ulteriori stangate. D'altronde anche la stampa è stata molto dura, basti pensare che L'Equipe dopo lo show di Roma lo ha definito addirittura un "buffone che non fa più ridere". E chissà che non arrivi una risposta delle sue, non in campo, ma sui social in attesa di un ritorno del pubblico che potrebbe rappresentare un nuovo stimolo per il "guascone" Paire.

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