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Grigor Dimitrov: “Fortunato a tornare a giocare, ma il Coronavirus ha lasciato tracce in me”

Il tennista bulgaro Grigor Dimitrov ha parlato della sua battaglia contro il Covid che lo ha segnato profondamente. Gli effetti del virus sono ancora presenti sul numero 19 del ranking Atp: “Non sono ancora pronto per competere, soprattutto ai massimi livelli. La malattia ha lasciato tracce sul mio corpo e ho bisogno di guarire completamente”.
A cura di Marco Beltrami
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Il Coronavirus raccontato da Grigor Dimitrov. Il tennista bulgaro nella sua ultima intervista ha parlato della sua battaglia contro il Covid. Un'esperienza che lo ha segnato e che ha avuto strascichi importanti per l'attuale numero 19 del ranking Atp. Un vero e proprio calvario per il classe 1991, che è tornato a giocare ma non è riuscito ancora a recuperare la miglior condizione. A tal proposito Dimitrov ha voluto invitare tutti alla massima cautela e soprattutto a non sottovalutare gli effetti del virus.

Dimitrov positivo al Covid in occasione del tanto discusso Adria Tour

Il caso di Grigor Dimitrov ha fatto molto discutere. Il tennista bulgaro, insieme al numero 1 al mondo Djokovic, sua moglie, altri due giocatori e i rispettivi allenatori, è risultato positivo al Covid durante il torneo benefico dell'Adria Tour in Serbia. Un evento che ha sollevato un polverone proprio alla luce del mancato rispetto delle regole sul distanziamento sociale e del protocollo anti-Coronavirus, che ha portato giocatori e tifosi ad entrare in contatto a più riprese. A distanza di un mese dall'appuntamento serbo, Dimitrov che è tornato a giocare in occasione dell'Ultimate Tennis Showdown all'Accademia Mouratoglou in Francia perdendo tutte le sue partite, ha raccontato la sua terribile esperienza con il Covid.

Dimitrov che ha perso tre chili, ha rivelato di non essere ancora in condizione: "Sono fortunato a giocare in questo momento, anche se l'isolamento è stato spaventoso. Sono stato solo per circa 20 giorni. Ho trascorso oltre 5.000 ore da solo. Molte cose ti passano per la testa. Non importa quanto sei forte mentalmente come persona o atleta, è inevitabile avere dei pensieri cattivi nella tua testa. Quindi ho dovuto occuparmene anche io, così come tutti gli altri là fuori. Non respiravo bene, non mi sentivo bene; stanco. Ho avuto tutti i sintomi: nessun gusto, nessun odore, tutto ciò a cui potresti pensare. Quindi non è stato divertente". 

A tal proposito Dimitrov ha voluto lanciare un appello affinché nessuno sottovaluti gli effetti del Covid: "Questo è uno dei miei messaggi più importanti: non dovremmo sottovalutare il potere dello stato mentale in cui si trovano tutti. Questa cosa è reale. Se prendiamo le giuste precauzioni e tutti sono al sicuro, le cose miglioreranno più rapidamente. Ma è un momento strano. Non sono ancora pronto per competere, soprattutto ai massimi livelli. La malattia ha lasciato tracce sul mio corpo e ho bisogno di guarire completamente. Le cose vanno nella giusta direzione e devo continuare a lavorare soprattutto per migliorare la mia mobilità“.

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