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Djokovic e la racchetta regalata al piccolo tifoso: “Mi ha dato consigli durante la finale”

Novak Djokovic ha spiegato il motivo della racchetta regalata al giovane tifoso dopo la finale del Roland Garros vinta su Tsitsipas. Il numero uno al mondo infatti ha svelato di aver ricevuto un incitamento costante e persino dei consigli tecnico-tattici nei momenti difficili dal bambino che non lo ha lasciato mai solo.
A cura di Marco Beltrami
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Ha detronizzato Nadal, ha resistito agli assalti di Musetti, Berrettini e infine di Tsitsipas e ha alzato al cielo la sua seconda Coppa dei Moschettieri. Novak Djokovic oltre che per il suo talento e la sua incredibile solidità e tenuta mentale, ha conquistato la scena anche per il bellissimo gesto della racchetta regalata al suo giovane fan. Una gioia infinita per quello che per lui è stato molto più di un tifoso. Nole ha infatti svelato, che il ragazzino lo ha costantemente incitato durante la finale contro Tsitsipas, dandogli anche consigli tecnici. Ecco allora che il numero uno al mondo ha voluto ringraziarlo con un gesto che non dimenticherà mai.

La reazione del ragazzino dopo aver ricevuto la racchetta del suo idolo Djokovic parla da sola. Incredulità, entusiasmo, e emozioni quasi impossibili da trattenere al punto da guardarsi intorno in cerca di qualcuno che gli spiegasse che tutto era vero. Una scena bellissima che ha chiuso nel migliore dei modi il Roland Garros, tra gli applausi del pubblico. Il giovane tifoso è stato abbracciato anche da Nole che ha voluto ringraziarlo personalmente per un supporto costante.

Nella classica intervista post-match infatti il numero uno al mondo ha svelato: "No, non conoscevo questo ragazzo ma lui è stato “nelle mie orecchie” per tutto il match. Specialmente quando ero sotto di due set. Lui mi ha sempre incoraggiato e mi ha dato anche delle indicazioni tattiche, del tipo ‘Tieni il servizio, metti una prima palla facile e poi tieni il ritmo, gioca sul suo rovescio’. Lui mi stava allenando, davvero. E ho trovato il tutto molto dolce e bello.  Dargli la racchetta e parlargli è stata la migliore cosa che potessi fare per manifestargli la mia gratitudine".

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