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Torneo di Wimbledon 2023 di tennis

Berrettini punta a vincere Wimbledon, ma alla vigilia è polemica: “È una questione di giustizia”

Domani parte il torneo di Wimbledon, Matteo Berrettini vuole vincere e lo dice senza mezzi termini: “Ora sento che non serve più nascondermi. Un fioretto? Mi rapo a zero o mi faccio biondo…”. Però c’è spazio anche per una polemica.
A cura di Paolo Fiorenza
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Niente frasi di circostanza né falsa modestia: Matteo Berrettini punta senza mezzi termini a vincere il torneo di Wimbledon che comincia lunedì, dopo aver raggiunto la finale lo scorso anno, persa con Djokovic. Del resto, il 26enne romano è il tennista più in forma sull'erba, reduce dalle vittorie consecutive a Stoccarda e al Queen's. Servizio e dritto, ma non solo: il Berrettini ammirato nelle scorse settimane ha mostrato un tocco sotto rete che non molti possiedono nel circuito.

Il problema alla mano, che lo aveva costretto ad operarsi a fine marzo, è definitivamente alle spalle e Matteo gioca a carte scoperte: "Sono sempre stato cauto con le parole, ora sento che non serve più nascondermi – spiega al Corriere della Sera alla vigilia dell'esordio di martedì nel primo turno contro il cileno Garin Sto giocando bene, scoppio di fiducia: entro nel torneo con la ragionevole certezza di poter arrivare lontano. La strada per la finale la conosco già. Ho tantissima voglia di riprendermi quello che mi è stato tolto: guardavo il dito con i punti e la mano dolorante e sentivo crescere la cattiveria agonistica. Il momento peggiore sono stati gli Internazionali del Foro Italico: gli altri in campo e io fermo, davanti alla tv. Ecco, quel pensiero lì ancora oggi è un motore pazzesco".

Matteo Berrettini in allenamento sui campi di Wimbledon nei giorni scorsi
Matteo Berrettini in allenamento sui campi di Wimbledon nei giorni scorsi

I bookmaker danno Berrettini secondo favorito dietro Djokovic e davanti a Nadal, con tutti gli altri ben staccati: "L'esperienza dell’anno scorso mi ha insegnato tanto: come gestire il tempo tra i match, le emozioni, le attese, le notti. Tornare in finale, se dovessi meritarmela, sarebbe un'emozione meravigliosa ma forse un po' meno sconvolgente: l'ho già vissuta – racconta con grande consapevolezza – Mi sento più pronto, più forte, migliore. A Parigi, Londra e New York, nel 2021, ho perso sempre da Djokovic. Direi che è arrivato il momento di batterlo".

Berrettini col trofeo del Queen's in mano
Berrettini col trofeo del Queen's in mano

Berrettini pur vincendo il Queen's, dove aveva già trionfato l'anno scorso, è sceso al numero 11 nel ranking mondiale e la sua classifica non migliorerà anche se dovesse vincere Wimbledon. Il torneo londinese infatti non assegnerà punti in questa edizione, a causa della decisione presa dall'ATP in risposta a quella degli organizzatori dello Slam britannico di vietare la partecipazione ai tennisti russi e bielorussi in conseguenza dell'attacco all'Ucraina. Un provvedimento, quello preso dall'associazione dei tennisti professionisti presieduta dall'italiano Andrea Gaudenzi, che fa sbottare Berrettini: "È ingiusto, oltre che assurdo. Capisco la situazione complicatissima: c'è una guerra in corso, al confronto i miei problemi di ranking sono poca cosa. Ma è questione di giustizia. Ci va di mezzo anche la Race per le ATP Finals di Torino. Io dico che andava presa una decisione condivisa con noi giocatori, invece che Wimbledon 2022 non avrebbe assegnato punti sono venuto a saperlo da terzi…".

Al di là delle polemiche, Matteo sa bene che vincere Wimbledon va oltre qualche posto in più o in meno in classifica ed è disposto a fare qualche fioretto in caso di trionfo sul centrale dell'All England Club: "Niente che includa sforzi fisici, però: né imprese in bicicletta né maratone né scalate di montagne per raggiungere santuari… Sarei disposto a un taglio netto della barba, a raparmi a zero o a tingermi di biondo. Niente di più estremo, sennò quando torno a Roma nonna Lucia non mi fa più entrare in casa".

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