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Sofia Goggia mostra la foto della ferita post incidente: è la storia della sua sofferenza

La campionessa di sci ha condiviso sui social l’immagine della medicazione alla gamba destra operata a causa del grave infortunio in allenamento. “Sempre al mio fianco, Andrea Panzeri”, è il messaggio a margine della storia su Instagram.
A cura di Maurizio De Santis
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La ferita è impressionante. Sofia Goggia è sul letto d'ospedale, il dottore Andrea Panzeri (presidente della commissione medica della Fisi) esegue la medicazione alla gamba destra operata dopo il brutto incidente avvenuto in allenamento.

La foto che la campionessa di sci condivide in una storia su Instagram ha un forte potere evocativo, vale più di qualsiasi saluto mancato/tagliato per colpa della scaletta da parte di Brignone che aveva il gobbo davanti "ma non l'hanno fatta parlare" (ha detto la sua manager). Non c'è bisogno di aggiungere altro. Non servono parole.

Quell'immagine così cruda, diretta, racconta con molta efficacia cosa le è successo, quale sofferenza possa aver provato (e provi ancora adesso), le conseguenze dell'operazione a cui s'è sottoposta per la riduzione della frattura "articolare scomposta pluriframmentaria del pilone tibiale destro". Alla tibia e al malleolo hanno applicato una placca e sette viti, per i prossimi 40 giorni dovrà restare a riposo poi, dopo ulteriori valutazioni, potrà intraprendere la seconda fase della fisioterapia. "Sempre al mio fianco, Andrea Panzeri", scrive la bergamasca trasfigurando lo specialista in una sorta di angelo custode.

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Il percorso di riabilitazione sarà molto lungo, la priorità è guarire del tutto. Poi… poi tornerà in pista con il carattere di sempre: "Saprò rialzarmi", ha ammesso nelle ore successive al trauma. E così farà come accaduto anche in altri momenti della carriera quando è stata costretta a fermarsi per colpa degli infortuni.

Gli incidenti hanno scandito la carriera della Goggia così come le vittorie. La prima volta che s'è fatta tanto male è stato 17 anni fa: nel 2007 aveva 15 anni, riportò la rottura del legamento crociato e del menisco esterno del ginocchio destro. Un anno dopo alla stessa articolazione saltò anche il menisco. Nel 2011 ad Altenmarkt se la cavò ‘solo' con un infortunio muscolare e un trauma cranico. Nel 2012 la maledizione del crociato la colpì ancora (sempre al ginocchio destro) e nel 2013 si spaccò quello sinistro dicendo addio alle Olimpiadi di Sochi 2014.

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A Hintertux, in Austria, la sorte le presentò il contò dopo il trionfo nella discesa olimpica a Pyeongchang 2018: a ottobre di quell'anno strinse i denti per la frattura del malleolo peroneale destro. Garmisch (2020) cade e si lesiona il radio del braccio sinistro, un anno dopo è di nuovo il ginocchio destro a darle i tormenti. Rischia grosso nel 2022 ma ce la farà a essere presente ai Giochi: il trauma distorsivo al ginocchio sinistro le provoca una lesione del legamento crociato già operato, una lieve frattura al perone e conseguenze muscolari. Goggia non si arrende e vince l'argento olimpico in Cina.

Nel corredo accessorio di lacrime e imprecazioni c'è ancora un altro episodio: a dicembre 2002 si frattura la mano sinistra nella prima discesa di St. Moritz (al traguardo è seconda). Va a Milano, si opera: le inseriscono placche e viti ma non rinuncia alla gara che svolge grazie a un tutore. A distanza di 24 ore è lì, presente, al cancelletto: scende e vince. Perché Sofia è così, indistruttibile.

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