Federica Brignone: “La mia non è stata estate, ho vissuto al JMedical. Dopo mesi ho ancora dolore”

Il futuro per Federica Brignone è solo oggi, almeno per adesso. Dal 3 aprile scorso, quando s'è infortunata gravemente nelle gare in Val di Fassa, la sua vita ha subito uno scossone fortissimo. Come sta? Bella domanda, ha imparato a trovare le risposte giorno dopo giorno. La campionessa mondiale di sci non può permettersi di andare troppo in là con la fantasia, né sognare ritorni tanto fiabeschi e trionfali ai Giochi Invernali. Anzi, quando le chiedono se ci sarà a Milano-Cortina 2026 non lo esclude ma per adesso usa una sola parola "alt" e si ferma lì. La quotidianità scandita dalla sofferenza e dai fastidi che prova dopo due operazioni ("mi hanno aggiunto pezzi d'osso nella gamba") è un fardello troppo pesante da portare anche se hai spalle larghe e un cuore grande così.
Come sta oggi Federica Brignone, ha ripreso "una vita semi-normale"
"Niente mare, niente surf, nessun divertimento" dice Brignone, che racconta come ha trascorso la sua (non) estate. Il periodo dell'anno che dovrebbe essere più spensierato e dedicato a rigenerarsi per lei è stato un soggiorno nella terra di mezzo. S'è stabilità a Torino, il Jmedical della Juventus è diventato il suo soggorno obbligato. "Ho vissuto lì e preso un appartamento a Torino" e da lì non s'è mossa almeno fino a quando, dopo la seconda operazione non ha fatto la spola con La Salle. "Avevo bisogno di tornare a casa, di rivedere le montagne della Val d'Aosta. Mi è servito a riprendere una vita semi-normale".
Ne ha avuto bisogno soprattutto quando i medici l'hanno informata che sarebbe stato necessario un secondo intervento. "Non camminavo bene, non salivo le scale, il ginocchio era gonfio. Mi sono detta: sto ancora ancora così dopo quattro mesi?". Frase che porta con sé la consapevolezza che nulla sarà più come prima, che tornare a sciare ritrovando fiducia e feeling con il suo corpo è già tanto, che è inutile farsi illusioni anche se l'animo da combattente la spinge a non mollare. Che dovrà ritemprare il fisico e ricostruire la muscolatura. Che non riuscirà a raggiungere lo stesso livello di preparazione del recente passato.
E spiega perché: "So che la piena flessione del ginocchio non la recupererò mai, mi sono creata un guaio per la vita. Avro bisogno di tanta pazienza, rimettere gli sci sarà come fare riabilitazione", è la sintesi perfetta del suo stato d'animo fatta al Corriere della Sera.
Il grave infortunio e le due operazioni alla gamba sinistra
Due operazioni alla gamba sinistra, i segni lasciati dalle 42 graffette, il dolore che non passa rientrano nel corredo accessorio dell'incidente che le ha provocato frattura scomposta di tibia e perone, oltre alla rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Quanto ai tempi di recupero, può solo fare una cosa: "Devo fregare il tempo, ragionando giorno dopo giorno. C'è chi ha impiegato due anni per riprendersi da un infortunio simile. E le tempistiche vanno anche oltre Milano-Cortina 2026 e la prossima stagione. Quando tornerò a sciare? Non lo so".