Thomas Ceccon s’intrufola tra i commenti degli haters e spiazza tutti: “Che pollo!”

Thomas Ceccon ha conquistato ai Mondiali di nuoto a Singapore tre medaglie (2 argenti nei 100 dorso e nella staffetta 4×100 stile libero, un bronzo nei 50 farfalla) e ne ha sfiorata una quarta nella 4×100 mista maschile piazzandosi a 10 centesimi dal podio raggiunto dagli Stati Uniti. Agli acerrimi detrattori, che in Rete lo hanno bersagliato con critiche spietate prendendo spunto dagli sfoghi e dalle considerazioni proposte in diretta tv dopo le gare, ha risposto intrufolandosi tra i commenti. "Che pollo… gli sta bene", ha scritto parlando di se stesso in terza persona e prendersi gioco di chi lo ha censurato (anche) senza rispetto.
L'azzurro ha usato ironia, sarcasmo, orgoglio e sfrontatezza per farsi largo tra gli schizzi degli odiatori che hanno messo in discussione un bottino soddisfacente ma dal sapore agrodolce: questione di motivazioni e consapevolezza che avrebbe potuto far meglio. Le sue riflessioni hanno avuto effetti differenti suscitando applausi e incoraggiamenti da parte di chi ne ha riconosciuto la grande onestà intellettuale nel parlare delle proprie pecche senza cercare scuse e chi, invece, lo ha attaccato e basta.

Ceccon nel mirino delle critiche: "Lavori di più e parli di meno"
Tutto nasce da un post condiviso da Eurosport su Instagram che riportava le parole del nuotatore, comprensibilmente amareggiato per aver mancato il quarto podio iridato. "Ero in grande forma, sono molto arrabbiato perché volevo la quarta medaglia. Anche a Fukuoka siamo rimasti fuori con la staffetta e potevamo prenderla", la frase pronunciata ai microfoni della Rai che ha scatenato in calce una ridda di interventi variegati.

Cosa gli hanno scritto? Di tutto. "Sempre belle le sue interviste…non le capisce nemmeno lui". Quanto alle interviste a caldo, quelle che lui stesso ha ammesso vorrebbe eliminare, qualcun altro gli fa notare: "Rispondere con lucidità ed eleganza è parte integrante della vostra immagine. Essere campioni non è solo una questione di prestazione, ma anche di comunicazione. Allenate anche la parola". E ancora: "Grande campione ma se avesse un'altra testa forse lo sarebbe anche di più".
Nel caleidoscopio di obiezioni ce ne sono altre che si focalizzano anche su carattere, preparazione e scelte strategiche. "Deve lavorare di più e parlare di meno – ha aggiunto un altro utente -. Deve essere più umile. È bravissimo forse ha sottovalutato la sua preparazione". Poi c'è chi gli suggerisce la soluzione migliore: "Fare meno gare, concentrarsi su una o 2 distanze e basta".

La replica ironica dell'olimpionico: parla di sé in terza persona
Letto ogni commento, Ceccon ha scelto di non tacere e ha replicato in terza persona: "Che pollo, se non si risparmiava nei 200 dorso (prova in cui ha fallito la qualificazione alla finale, ndr) poteva anche provare a prendere una medaglia". È la prima parte del pensiero che conclude con un pungente: "Gli sta bene".