Thomas Ceccon: “Errare è umano, perserverare è diabolico. Mi spiace, è una roba veramente folle”

Thomas Ceccon stanotte si era qualificato per le semifinali dei 100 delfino ai Mondiali di Singapore, nuotando con l'undicesimo tempo complessivo in batteria: 51"36, a solo un decimo dal proprio personale sulla distanza. Poi a ora di pranzo ha staccato il pass per la finale di domani, migliorandosi tantissimo: quinto tempo assoluto e nuovo record italiano (50"42). È questa una gara in cui le aspettative del campione azzurro non sono altissime, laddove invece lo erano nei 200 dorso, gara che lo ha visto inopinatamente eliminato nelle batterie di ieri, per il solito errore di volersi risparmiare nei turni preliminari. Ceccon nei 200 ha scherzato ancora col fuoco (gli era andata bene di pochissimo nei 100 dorso, nei quali poi ha vinto l'argento) e stavolta gli è andata male: 17simo tempo ed eliminazione cocente. Il giorno dopo brucia ancora e il 24enne di Thiene non lo nasconde: "Errare è umano, perserverare è diabolico. Mi spiace, mi spiace", dice alla RAI dopo essersi qualificato per le semi dei 100 delfino.
Thomas Ceccon ancora scottato dall'eliminazione nei 200 dorso: "Una roba veramente folle, però succede anche questo"
Un'autocritica senza nulla nascondere, sia del suo stato d'animo che dell'incapacità di non cadere nel solito errore, ovvero la gestione della fatica nei turni preliminari che diventa spesso sufficienza che può costare cara, carissima. "Visti i tempi di ieri una possibile medaglia nei 200 dorso sarebbe stata molto difficile, però penso che 1'54" sarei stato in grado di farlo. Quindi mi spiace, più per non avere la possibilità di farli, non tanto per medaglia, vittoria, finale, non mi interessava quello. Mi dispiace, capitolo chiuso, oggi ne abbiamo aperto un altro, simpatica la cosa che entro a delfino e non entro a dorso e mi sembra una roba veramente folle, però succede anche questo".

Quanto ai 100 delfino, le cui semifinali sono in programma oggi a ora di pranzo, Ceccon ammette che è un po' una "gara di riserva", ma non esclude possibili exploit, alla luce di com'è arrivato a questi Mondiali: "Ho fatto comunque vicino al mio personale. Ho sbagliato un po' l'uscita del ritorno, però penso che sarebbe bello fare una finale in una gara che non ho mai portato. Il tempo va bene, mi sento bene, lo continuo a dire, sono in forma. Forse ho nuotato meno a delfino nell'ultimo mese quando ero a casa, perché non era proprio l'obiettivo, quindi va bene, ho quasi imparato a farli. È un tempo che va bene, sono anche passato, quindi ok".
Per il campione olimpico, il bilancio ad ora dei Mondiali dice tre medaglie già portate a casa: argento nella staffetta 4×100 stile libero, bronzo nei 50 delfino (col nuovo record italiano), argento nei 100 dorso, a soli 5 centesimi dall’oro del sudafricano Pieter Coetze.