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Vettel si è pentito dell’accordo segreto con la Ferrari: “Sarebbe stato più dignitoso dirlo apertamente”

Sebastian Vettel racconta il suo pentimento per come lasciò la Red Bull per firmare con la Ferrari: “Accordo segreto, oggi affronterei tutto diversamente”.
A cura di Michele Mazzeo
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Sebastian Vettel, oggi 38enne, non rinnega la scelta di lasciare la Red Bull per inseguire il sogno in rosso, ma non ha mai digerito le modalità con cui quel trasferimento si concretizzò. E, proprio quando si parla di un suo possibile ritorno, da dirigente, all'interno della scuderia austriaca, lo ha espresso pubblicamente.

Lo ha ammesso in un'intervista al podcast Sport am Sonntag dell'emittente austriaca ORF, dove ha raccontato per la prima volta il suo più grande rimpianto legato all'approdo in Ferrari. "Non mi pento del trasferimento in sé", ha detto Vettel. "Mi ha dato molta esperienza e mi ha mostrato cosa avevo alla Red Bull all'epoca".

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Il passaggio a Maranello nel 2015, dopo quattro titoli mondiali con il team di Milton Keynes, fu vissuto da molti come l'inizio di una nuova era per la Ferrari. In realtà, quella rincorsa al titolo non si è mai concretizzata. In sei stagioni con la Rossa, Vettel ha raccolto 14 vittorie e due secondi posti in classifica piloti. Il grande traguardo, però, è rimasto sempre fuori portata.

Eppure, non è il fallimento sportivo a pesargli, ma il modo in cui si consumò la sua uscita dalla Red Bull. "Credo che l'elemento umano si sia un po' perso", ha spiegato Vettel, riferendosi alla clausola di riservatezza contenuta nel contratto con la Ferrari. "Ha rispettato troppo rigorosamente certi accordi" e ha messo il silenzio davanti alla trasparenza. "Penso che sarebbe stato più dignitoso dirlo semplicemente ad alta voce, invece di aggrapparsi così saldamente alla clausola".

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Un passaggio che, secondo Vettel, raffreddò il rapporto con la squadra che lo aveva accompagnato ai vertici della Formula 1. "Il cambiamento è stato più freddo e distante di quanto fosse appropriato", ha ammesso, sottolineando quanto quel legame meritasse un addio diverso.

Anche oggi, a distanza di anni e dopo il ritiro, Vettel continua a considerare il periodo in Red Bull come il più speciale della sua carriera. Un'esperienza che, a suo dire, non ha più ritrovato altrove.

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"Mi sono divertito moltissimo e ho ancora un ottimo rapporto con tutte le persone con cui ho lavorato in quel periodo", ha dichiarato il tedesco, parlando del team Red Bull. "Le persone, le esperienze, quanto ci ha unito… non ho più vissuto una cosa del genere nello stesso modo. Nemmeno alla Ferrari, anche se mi sono divertito molto anche lì".

Parole che non negano l'affetto per la Scuderia di Maranello, ma che certificano quanto la Red Bull sia rimasta il suo punto di riferimento emotivo e professionale.

Vettel ha infine riconosciuto che l'accordo segreto con la Ferrari fu una scelta sbagliata sotto il profilo umano, anche se giustificata all'epoca dal contesto competitivo. "Avrebbe potuto essere più dignitoso", ha concluso l'ex campione del mondo, lasciando intendere che oggi, quella transizione, l'affronterebbe in modo completamente diverso.

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