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Vasseur smentito dai dati sul problema alla power unit della Ferrari di Leclerc a Baku: cosa non torna

Charles Leclerc ha parlato di un problema alla power unit Ferrari che lo ha frenato nel GP dell’Azerbaijan. Vasseur lo ha confermato parlando di un guasto da “2 kW”, ma le analisi numeriche lo contraddicono: in quel caso l’impatto reale sulla SF-25 sarebbe stato minimo.
A cura di Michele Mazzeo
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La Ferrari lascia l'Azerbaijan con un'altra delusione. Nel fine settimana della Formula 1 sul tracciato di Baku, che alla vigilia sembrava offrire l'occasione per tornare in lotta per il successo, la SF-25 si è mostrata fragile e incapace di concretizzare. A rendere ancora più amaro il bilancio ci ha pensato il problema accusato da Charles Leclerc nei primi giri della gara sul tracciato azero: un improvviso guasto alla power unit che ha rallentato la sua corsa proprio nella fase in cui avrebbe potuto rimontare.

Il guasto, stando a Frederic Vasseur, riguardava il sistema ibrido: "Abbiamo avuto un problema nel recupero dell'energia sul rettilineo e ci mancavano un paio di kilowatt, credo 2 KW. Non tanto, ma quanto basta per non permetterci di sorpassare le altre vetture". Una spiegazione che, però, non convince.

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Secondo i dati analizzati da Formula Data Analysis, un calo di soli 2 kW (pari a 2,7 CV) incide sulla velocità massima di appena 0,3 km/h. In sostanza, un valore irrilevante per giustificare l'impossibilità di sorpasso descritta dal team principal Ferrari. La potenza della power unit Ferrari è infatti di circa 1000 CV (735 kW): con una perdita di 2 kW si scenderebbe a 733, con un impatto minimo sulla top speed. Le ipotesi possibili? Che Vasseur intendesse 20 kW (in quel caso -3 km/h), che abbia voluto minimizzare o che il guasto fosse di natura diversa.

Il problema della SF-25 resta comunque irrisolto. Non è la prima volta che Leclerc si trova a fronteggiare tagli di potenza inspiegabili: a Budapest, dopo un pit stop, la sua monoposto perse improvvisamente prestazione. Inizialmente si diede la colpa a problemi al telaio, ma anche in quel caso il team parlò di controlli interni da approfondire.

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Il weekend azero ha mostrato altre fragilità: una qualifica sbagliata, con Leclerc decimo al via, e difficoltà croniche nella gestione delle gomme. Nei tratti più lenti il monegasco soffriva di grip meccanico, mentre sui rettilinei la SF-25 non riusciva a sfruttare appieno l'energia ibrida. I tentativi di modificare i settaggi hanno peggiorato il degrado, costringendo a una strategia di gara compromessa.

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La Ferrari chiude quindi con un risultato che pesa sia in pista che in classifica: ottavo Hamilton e nono Leclerc, con la Mercedes che scavalca la Rossa tra i costruttori. A Baku resta l'immagine di una monoposto che alterna promesse e fragilità, incapace di garantire continuità. La battuta di Leclerc ("la power unit è tornata a funzionare magicamente") fotografa meglio di ogni numero lo stato attuale del Cavallino: una squadra che rincorre spiegazioni a guasti misteriosi e che fatica a costruire certezze in una stagione che si allontana sempre più dall'obiettivo vittoria.

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