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Pugno duro della MotoGP, punizione esemplare dopo l’incidente in Moto3 ad Austin

Sanzione esemplare per il pilota turco Deniz Oncu reo di aver provocato lo spaventoso incidente nel corso della gara di Moto3 del GP delle Americhe ad Austin. Il 18enne è stato squalificato per le prossime due gare del Motomondiale (a Misano e a Portimao) per la manovra scorretta che ha fatto finire a terra Alcoba, Migno e Acosta usciti poi miracolosamente illesi dal brutale impatto.
A cura di Michele Mazzeo
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La FIM e la MotoGP vogliono mettere un freno alla troppa aggressività dei giovani piloti in pista. E per farlo si è deciso di iniziare a punire con sanzioni esemplari chi, con manovre azzardate, mette a rischio l'incolumità degli altri centauri. Per questo motivo la dura penalità inflitta al turco Deniz Oncu per aver provocato lo spaventoso incidente nella gara di Moto3 del GP delle Americhe ad Austin assume una grande importanza simbolica.

La linea morbida da parte della Federazione, fa adesso spazio a quel pugno duro "a scopo educativo" che in molti avevano invocato dopo le morti dei giovanissimi Jason Dupasquier, Hugo Millan e Dean Berta Vinales (avvenuta appena 8 giorni fa). E il turco è il primo a farne le spese dato che è stato squalificato per le prossime due gare del Motomondiale (a Misano e a Portimao) per la manovra compiuta durante la corsa di Austin che ha provocato l'incidente che ha messo a serio rischio la vita di Jeremy Alcoba, Andrea Migno e Pedro Acosta, usciti miracolosamente illesi dallo spaventoso impatto.

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Secondo i commissari della FIM infatti Deniz Oncu, nel tentativo di sorpassarlo a tutti i costi, ha deliberatamente tagliato la strada ad Alcoba provocando dunque lo scontro costato, per fortuna, solo un grande spavento al pilota spagnolo e agli accorrenti Migno e Acosta che si sono trovati davanti la moto divelta tramutatasi in una rampa di lancio che li ha fatti schizzare in aria prima di venire sbalzati di sella e finire a terra in mezzo alla pista. Una manovra che dunque avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi se non fosse che, miracolosamente, tutti gli altri piloti che accorrevano da dietro siano riusciti a destreggiarsi tra moto e detriti ed evitare di colpire i tre ragazzi rimasti al centro della carreggiata. Una manovra che è diventata la classica goccia che fa traboccare il vaso e che ha costretto la Federazione Internazionale ad invertire la rotta sul piano della tolleranza rispetto alle azioni scorrette dei piloti in pista.

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