Perché Piastri non sconterà la penalità in griglia a Singapore dopo la falsa partenza a Baku

Oscar Piastri se ne sta triste e solitario seduto in un angolo del circuito di Baku. Ha il cellulare appoggiato sul muretto dinanzi a sé e da lì segue quel che resta del Gran Premio d'Azerbaijan da cui è uscito subito per l'incidente al 5° giro. Il pilota della McLaren è deluso ma, nonostante tutto, può dirsi ‘contento' perché la penalità comminatagli a causa della falsa partenza (5 secondi) non avrà riflessi sul prossimo appuntamento del Mondiale. In sintesi, non la sconterà a Singapore ed è l'unica buona notizia di un weekend da dimenticare. Fosse stato sanzionato, quel provvedimento sarebbe stato esiziale compromettendo anche la possibilità di riscattarsi nel Paese asiatico.
Perché Piastri non riceverà una penalità in griglia
Il movimento anticipato della McLaren di Piastri non è sfuggito ai commissari di gara che gli hanno inflitto una penalità di 5 secondi. Provvedimento che non può scontare a Baku perché già fuori causa né sarà dilazionato al prossimo evento iridato. È stato graziato? No, il regolamento al riguardo parla chiaro come previsto dalle linee guida sulle punizioni della FIA. L'articolo 8 nella sezione "Note importanti" recita: "Se è stata imposta una singola penalità di 5 secondi ma il pilota non è in grado di scontarla a causa del ritiro, gli steward non convertiranno questa penalità in una penalità in griglia per una gara successiva". Se Piastri fosse stato gravato di ulteriori penalità, la situazione sarebbe stata diversa perché "i commissari possono convertire la penalità di cinque secondi (e altre penalità) in una penalità in griglia di partenza".
Il precedente di Lando Norris al GP in Canada
Piastri no, Norris sì. Il caso dei 5 secondi di penalità ha un precedente in casa McLaren e fa riferimento al britannico che in Canada fu sanzionato con una penalità di 5 secondi dopo il suo ritiro, ma questa fu successivamente aggiunta al tempo di gara perché Norris aveva già completato il 90% della gara momento dell'incidente. Anche questa penalità non venne più applicata perché il pilota si era ritirato.
Piastri come Leclerc, solo a bordo pista: vede la corsa attraverso il cellulare
La foto che ritrae Piastri ai margini della pista, accomodato su una sedia e coi piedi poggiati sulla balaustra richiama quella di Charles Leclerc che, con la Ferrari fuori causa in Olanda, se ne sta appartato su una collinetta ai margini del tracciato a meditare, a scrollare il telefonino che è l'unica porta sul mondo reale rispetto alla testa che è altrove, portata in giro dai pensieri e dalla rabbia che cova dentro per essere uscito di scena così in fretta, lasciando al compagno di scuderia e a Max Verstappen (vincitore a Baku) l'opportunità di rosicchiargli altri punti in chiave mondiale. L'australiano resta sempre lassù, in cima, ma il vantaggio va erodendosi poco alla volta.
A Baku è andato tutto storto. La sua McLaren era già in movimento prima che il semaforo si spegnesse. L'australiano si è fermato di nuovo ma questo tentativo di rimediare a quella spiacevole situazione ha prodotto altri guai: s'è innescato il programma anti-stallo della sua monoposto che lo ha costretto a una partenza lenta dalla 9ª posizione, scivolando in coda al serpentone di vetture alla prima curva.

Cos'altro gli sarebbe potuto accadere? Suo malgrado, lo avrebbe scoperto poco dopo: al primo giro per la traiettoria nei pressi della curva 5 e va a sbattere contro a barriera alla sua destra. La macchina è messa male, non può fare altro che ritirarsi, confuso e infelice. Un déjà vu rispetto a quanto avvenuto in qualifica nella giornata di sabato, quando Piastri è uscito di pista durante un giro veloce in curva 3, con una dinamica molto simile a quella della gara.