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Nervi tesi in Honda. Decide tutto Marquez, Nakagami non ci sta : “È difficile da accettare”

Dopo il deludente inizio del Mondiale della MotoGP 2022 il pilota del team LCR ha rivelato che in casa Honda per quanto riguarda lo sviluppo delle moto decide tutto Marc Marquez anche contro il volere degli altri piloti motorizzati dalla casa dell’Ala.
A cura di Michele Mazzeo
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Dopo le ultime deludenti stagioni, legate soprattutto al calvario fisico vissuto da Marc Marquez dopo la caduta di Jerez 2020, in questo campionato della MotoGP 2022 la Honda si è presentata al via con una moto rivoluzionata rispetto al passato in grado, almeno sulla carta, di competere sulla velocità con le Ducati e sulla tenuta con Yamaha e Suzuki.

I risultati però al momento non sembrano in linea con le aspettative prestagionali con i piloti del team ufficiale, l'otto volte campione del mondo e Pol Espargaro, e quelli del team satellite LCR, Alex Marquez e Takaaki Nakagami, che nelle prime sei gare della stagione hanno portato complessivamente a casa un solo podio (il terzo posto di Espargaro nel GP del Qatar che ha aperto la stagione) e poco altro come chiaramente dice la classifica costruttori che ad oggi vede la casa dell'Ala in ultima posizione con il misero bottino di 57 punti (meno della metà rispetto ai rivali di Borgo Panigale che guidano la graduatoria alla vigilia del GP di Francia a Le Mans).

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Inevitabile dunque che all'interno delle due squadre motorizzate dal costruttore giapponese l'atmosfera non sia idilliaca con i piloti che sperano negli sviluppi per risollevare una situazione che al momento non sembra soddisfarli. Lo sviluppo della RC213V però dipende esclusivamente da Marc Marquez e la cosa non sembra andare a genio al pilota del Team LCR Nakagami che dopo il GP di Spagna ha rivelato come sia il plurititolato 29enne di Cervera a prendere le decisioni riguardo alla moto per tutti gli alfieri Honda:

"Tutto dipende dalle decisioni di Marc – ha detto infatti il 30enne nipponico alla testata motorsport-total.com –. Se dice di no a qualcosa, allora significa no per tutti i piloti (della Honda, ndr). Se qualcuno dice di sì, ma Marc dice di no, allora significa ancora no – ha difatti proseguito il giapponese al suo quinto anno in MotoGP con la squadra di Lucio Cecchinello e quindi nell'alveo della casa dell'Ala –. Quando sei nel team ufficiale potresti anche avere l'opportunità di intraprendere un percorso completamente diverso rispetto a lui, ma – ha infine concluso Nakagami – nel team satellite è impossibile. A volte è troppo difficile da accettare, ma dobbiamo adattarci e trarne il meglio".

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