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Michael Schumacher, l’incidente l’ha reso irriconoscibile

“Muscoli atrofizzati e corpo deteriorato”: uno stimato neurochirurgo italiano spiega le condizioni del sette volte campione di Formula 1 a più di sei anni dal grave trauma cerebrale. Come sta davvero il tedesco?
A cura di Valeria Aiello
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Michael Schumacher in Ferrari (2007) / Getty
Michael Schumacher in Ferrari (2007) / Getty

Le condizioni di salute di Michael Schumacher, a più di sei anni dal giorno dell’incidente sugli sci, restano avvolte dal mistero. La sua famiglia continua a mantenere la massima privacy sulla situazione del tedesco e su tutto ciò che lo riguarda. Uno stimato specialista in neurochirurgia, il dottor Nicola Acciarri, che opera presso l’ospedale Bellaria di Bologna, ha però provato a spiegare quali potrebbero essere le attuali condizioni dell’ex ferrarista.

“Atrofia e corpo deteriorato”: Schumi irriconoscibile

Le parole del neurochirurgo sono quelle che amici e fan del sette volte campione di F1 non vorrebbero mai sentire. Nella caduta mentre sciava sulle Alpi francesi di Meribel, Schumacher ha colpito la testa contro una roccia nascosta dalla neve, riportando un grave trauma cerebrale nonostante indossasse il casco. “A sei anni da quel trauma dobbiamo immaginare una persona ‘molto diversa’ – secondo quanto ricostruito dal dott. Acciarri Motorsport.comIl suo stato sarà sicuramente agevolato dalle cure intensive che ha avuto, ma dobbiamo immaginare uno stato che riguarda sempre un lungodegente, una persona molto diversa da quella che ci ricordiamo sulle piste di Formula 1”.

Non solo a letto, ma con un quadro organico, muscolare e scheletrico molto cambiato e deteriorato – dice il neurochirurgo italiano  – . Mi riferisco ad atrofia muscolare, alterazione dei tendini, osteoporosi e alterazioni anche organiche in una situazione molto, molto delicata che in persone meno fortunate dal punto di vista economico si traducono spesso nella fine precoce perché possono insorgere conseguenze irreversibili.

La terapia con le staminali

Si è parlato molto della cura a base di cellule staminali condotta in Francia, all'ospedale Georges-Pompidou di Parigi. Una terapia, in ogni caso, “ancora di tipo sperimentale – altrimenti – avremmo delle soluzioni a tante malattie, soprattutto quelle cerebrali che riguardano i traumi o gli ictus. Schumi avrà certamente delle persone che cercheranno di interagire con lui per tenerlo in attivazione ma avrà anche un team di fisioterapisti atti a muoverlo e a scongiurare gli effetti della lungodegenza”.

Un messaggio carico di speranza è recentemente arrivato dalla moglie di Schumacher, Corinna. (“Le grandi cose iniziano a piccoli passi” è stata la rara dichiarazione, in attesa del lancio del nuova pagina social dedicata al grande Michael, aggiungendo che “molte piccole particelle possono formare un grande mosaico”). Parole che dicono ben poco sul suo vero stato di salute. “Le valuto in modo molto cauto, perché, tra l’altro, viene riportato pochissimo e nessuno ha prove di quello che viene detto pubblicamente – conclude Acciarri – . È difficile capire da quale base clinica si parta”.

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