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Marquez vive un inferno, non sa più come guidare la moto: “Devo pensare a troppe cose”

La stella della MotoGP Marc Marquez ha rivelato che ancora oggi quando è in sella alla sua moto deve fare i conti con le conseguenze dell’infortunio al braccio e dei problemi alla vista che lo condizionano anche nel modo di guidare.
A cura di Michele Mazzeo
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Anche per un otto volte campione del mondo rimettersi in sesto dopo un lungo calvario fisico è molto complicato. E la stella della MotoGP Marc Marquez sembra esserne la più recente dimostrazione. Il pilota della Honda negli ultimi due anni infatti ha attraversato il periodo più difficile della sua carriera sportiva, a cominciare dalle operazioni alla spalla dopo il grave infortunio all'omero del braccio destro dovuto alla caduta a Jerez nel 2020 con varie complicazioni, passando poi da vari episodi di diplopia (problemi alla vista) nel finale della scorsa stagione e all'inizio di quella attualmente in corso, ma l'uscita dal tunnel sembra ancora lontana.

Il 29enne di Cervera sta lottando con tutte le sue forze per tornare ad essere quel pilota capace di dominare per un lungo periodo la classe regina del Motomondiale. Ci prova con il suo solito stile, mostrandosi aggressivo e combattivo, ma solo a tratti riesce a mostrare piccoli sprazzi di classe (come nel caso del miracoloso salvataggio nell'ultimo GP di Spagna o la poderosa rimonta di Austin) che prima invece erano consuetudine, segno evidente che ancora il percorso di recupero è ben lungi dall'essere completato.

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Ma non solo. Oggi Marc Marquez infatti deve fare i conti con l'inquietudine e la paura derivante dal fatto che non può permettersi alcun errore perché una qualsiasi caduta potrebbe generare la ricomparsa della diplopia o riacutizzare i problemi al braccio martoriato. A rivelarlo è lo stesso pilota spagnolo in un'intervista a cuore aperto rilasciata al quotidiano francese L'Equipe alla vigilia del GP di Le Mans della MotoGP 2022: "Non è facile. Oggi devo lavorare sulla mia guida con un braccio che non è lo stesso, il che costringe a usare di più le gambe per controllare la moto, mentre so che devo evitare a tutti i costi un nuovo colpo alla testa per evitare possibili problemi di vista" ha infatti confessato l'otto volte iridato aggiungendo però che "non puoi pensare a questo quando sei sulla moto, altrimenti non puoi andare forte. Se sono ancora qui è perché ho accettato il rischio". 

Ovviamente ogni caduta, anche la più banale, può rivelarsi un boomerang per lui e di questo ne è cosciente: "I medici mi hanno spiegato che il mio nervo ottico può soffrire di più o di meno a seconda della violenza dell'impatto, ma anche dall'angolazione del colpo ricevuto. Pertanto, le conseguenze di un colpo che prendo non si possono conoscere prima" ha difatti aggiunto il classe '93.

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Lo stesso Marc Marquez ha poi rivelato che durante questo inferno che sta ancora vivendo ha pensato più volte di prendersi una lunga pausa dalle corse: "Ci sono stati momenti in cui ho pensato di smettere. Ma non definitivamente, diciamo sotto forma di una lunga parentesi. Ci ho pensato l'anno scorso quando mi è stato difficile tornare in primavera, e quest'anno anche dopo la caduta a Mandalika che mi ha risvegliato il problema della vista. Ma mi sono reso conto che se l'avessi fatto, non sarei mai tornato come prima".

E anche di essersi chiesto più volte se ne valesse davvero la pena affrontare tutto ciò anziché pensare solamente alla sua salute: "Sì, ogni tanto mi chiedo se ne vale davvero la pena. Ma finora la risposta è sempre stata sì. Certo, corro molti rischi, ma è così che ho ha vinto otto titoli mondiali. So che alcune persone pensano che se avessi preso meno rischi avrei vinto più campionati. Ma forse ne avrei vinti anche di meno. Nessuno può rispondere a questa domanda. Se non avessi questa mentalità, forse non sarei stato campione del mondo nel 2013, e nemmeno nel 2010, quando correvo in 125cc" ha difatti ammesso candidamente il pilota della Honda.

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