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Leclerc ha guidato gli ultimi giri del GP Monaco senza vedere: “Sono uscito dal tunnel e piangevo”

Nelle parole del pilota monegasco c’è tutta l’emozione di quei momenti: Leclerc aveva l’animo in subbuglio, un groppo in gola e gli occhi offuscati dal pianto. “Mi sono detto: Charles, non puoi permetterti di farlo adesso”.
A cura di Maurizio De Santis
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La vittoria di Charles Leclerc a Monaco è uno di quei ricordi che il pilota della Ferrari non dimenticherà mai, per se stesso e per la Scuderia di Maranello. Nel corredo accessorio del Gran Premio di F1 a Montecarlo straordinario per le Rosse, completato dal podio di Carlos Sainz (terzo), c'è tutto: aveva conquistato la pole, ha conquistato il successo spezzando una maledizione squarciato dal rombo del suo motore e dominato una gara che sembrava scritta nel destino, tanto da portare Verstappen a sbottare in radio.

Lui, monegasco, che trionfa in casa. Leclerc è stato investito da un'emozione fortissima, ha fatto il paio con la scarica di adrenalina che l'ha spinto in questo lungo week-end di motori. È scoppiato in un pianto liberatorio, bellissimo sotto il profilo umano, raccontato attraverso parole mescolate a lacrime nel dialogo con il muretto del Cavallino. "Ce l'abbiamo fatta, ha urlato" poi il primo pensiero è stato per suo padre Hervé scomparso nel 2017 ("ha fatto di tutto per permettermi di essere qui") e Jules Bianchi, l'amico morto nel 2015, un anno dopo il gravissimo incidente di Suzuka.

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Animo in subbuglio, groppo in gola e occhi offuscati dal pianto. È così che Leclerc ha guidato la sua Ferrari verso il trionfo durante gli ultimi giri. Piastri era alle spalle, dietro abbastanza da non dargli fastidio. Charles era lì, con il circuito spalancato davanti, le bandiere rosse dei tifosi che sventolavano, l'eco del propulsore sotto la galleria e la consapevolezza che era fatta. Quasi fatta… perché dopo tutto quello che era capitato negli anni passati temeva che la sorte gli tirasse l'ennesimo brutto scherzo. Sarebbe stato tremendo.

In quei momenti in cui era difficile mantenere la concentrazione Leclerc ha fatto l'unica cosa che plausibile: provare a esorcizzare la paura e l'ansia, tenere a bada il cuore che gli batteva forte in petto, tenere lo sguardo fisso sull'asfalto per non rovinare tutto sul più bello. Era il suo giorno, doveva andare così. La sensazione fantastica che l'ha pervaso quando è passato sotto la bandiera a scacchi ha spazzato via ogni cosa. I cattivi pensieri hanno lasciato spazio alla tenerezza dello sportivo e dell'uomo.

"A due o tre giri dalla fine – ha ammesso il pilota monegasco a Sky Sport – sono uscito dal tunnel e facevo fatica fatica a vedere perché i miei occhi erano velati dalle lacrime. In quel momento mi sono detto: Charles, non puoi permetterti di farlo adesso. Hai ancora due o tre giri da finire per ottenere la vittoria. In altre gare, la mia concentrazione mentale era tutta sulla guida ma a Monaco ho davvero faticato tanto. Ecco perché ho pianto e ora sono incredibilmente felice".

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