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Kimi Antonelli ora può dirlo: “Credo di aver esagerato dopo quello che è successo a Monza”

Il pilota della Mercedes è tornato sull’episodio avvenuto un anno fa spiegando perché il podio a Montreal ha rappresentato una liberazione: “Risultati del genere aiutano anche ad andare avanti, ora si che posso farlo”.
A cura di Maurizio De Santis
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Kimi Antonelli arriva al Gran Premio di F1 in Austria forte del podio conquistato in Canada, un risultato che per il giovane pilota della Mercedes ha avuto un valore molto importante che prescinde dall'aspetto sportivo e dalla soddisfazione provata per il risultato ottenuto. Lo ha aiutato a liberarsi di un'ombra che aveva dentro: l'incidente capitato nelle FP1 di Monza della scorsa stagione, quando dopo una decina di minuti e cinque giri si schiantò contro le barriere della Parabolica.

Un episodio che ne ha inficiato la fiducia al punto da renderlo "troppo prudente" e così severo con se stesso da aver "corretto eccessivamente" la propria guida nelle prove. Il driver emiliano ne ha parlato in previsione della prossima corsa, è stata una liberazione.

Il podio in Canada ha scacciato i cattivi pensieri di Monza

E se fino a pochi giorni fa la gioia era smorzata dalla necessità di restare concentrato per gli esami di maturità a Casalecchio di Reno (ha conseguito il diploma) adesso può dire tutto, anche tornare indietro nel tempo a quella sbavatura che gli era rimasta in testa con il più martellante dei crucci. Il circuito del Red Bull Ring è l'occasione che la sorte gli serve per mostrare che all'interno del Mondiale può starci come la più bella e preziosa delle perle che fa capolino dal guscio schiuso. La sua ‘conchiglia' è la freccia d'argento che Toto Wolff non ha esitato a mettere nelle mani del 18enne di talento.

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"In Canada – ha spiegato Antonelli – era ancora un po' contratto. Se si guarda l'andamento delle prove libere si nota come arrivassi al mio miglior tempo dopo aver fatto molti giri nella sessione. Credo davvero di aver esagerato con le correzioni dopo quello che è successo a Monza per una questione di prudenza".

Ecco perché Montreal ha rappresentato un vanto per la carriera agli inizi, un punto di svolta e, al tempo stesso, un passaggio fondamentale anche per la sua crescita mentale. Kimi ha imparato a gestire pure le emozioni di un finale molto stressante. "Risultati del genere aiutano anche ad andare avanti. Credo che ora sia il momento di farlo, perché oggi la F1 ha ritmi molto più intensi, soprattutto in qualifica, dove i distacchi sono così ridotti che anche un decimo può farti perdere terreno".

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Il podio a Montreal è un punto di partenza: "Posso migliorare"

Il terzo posto in Canada è giunto a coronamento di un percorso nel quale è stato fondamentale il sostegno del Team, nonostante l'intoppo di un anno fa avesse fatto sorgere il dubbio che piazzare un ragazzino al posto di Lewis Hamilton non era solo un azzardo ma anche un peso troppo oneroso da portare sulle spalle di un esordiente. In Australia andò vicinissimo al podio. Nella Sprint di Miami segnò la pole position (nonostante lo scontro con Verstappen ai box) e poi in qualifica scattò dalla terza casella in griglia.

"Il Canada è stato davvero importante per me – ha aggiunto Antonelli -. Ci sono state un paio di occasioni durante la stagione in cui sono arrivato vicino al podio e a Montreal ce l'ho fatta. Questo mi aiuterà a guidare in modo un po' più rilassato. Non ho il timore di ammettere che nei gran premi precedenti ero un po' troppo teso, prudente soprattutto in prova. Ma adesso so che posso migliorare anche sotto questo aspetto perché in qualifica non hai molto tempo a disposizione, perché è solo un giro con la gomma e poi finisce lì".

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