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Jorge Lorenzo sa perché Marc Marquez sulla Ducati non cade più come prima: il motivo è paradossale

Marc Marquez domina la MotoGP 2025 con la Ducati ufficiale e, secondo Jorge Lorenzo, il vero motivo della sua rinascita è paradossale: ora non ha più bisogno di rischiare. Con una moto finalmente all’altezza, può spingere al 90% e battere tutti, riservandosi il margine solo quando serve. Così ha lasciato indietro cadute e infortuni.
A cura di Michele Mazzeo
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Marc Marquez è tornato protagonista assoluto in MotoGP. Al suo primo anno nel team ufficiale Ducati, lo spagnolo ha già conquistato la vetta del Mondiale 2025 e messo una seria ipoteca sul titolo iridato. E lo ha fatto lasciandosi alle spalle il passato recente fatto di cadute, infortuni e rischi estremi. Merito di una moto che finalmente gli consente di spingere forte senza oltrepassare il limite.

A notarlo è Jorge Lorenzo, che di Marquez è stato rivale diretto in pista e ora lo osserva da commentatore. Intervenuto a DAZN Spagna, il tre volte campione della MotoGP ha spiegato in modo chiaro cosa è cambiato nel modo di correre del 32enne di Cervera: "Marc Marquez era abituato a correre molti rischi negli ultimi anni, e questo gli è costato molte cadute. Ma ora non ne ha più bisogno. Finalmente ha una moto che, come minimo, è alla pari con i suoi rivali più forti".

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Non serve più strafare. Anzi, per Lorenzo il vero paradosso è che oggi Marquez può dominare gestendo la gara al 90% delle sue possibilità, con un margine di sicurezza che prima non poteva permettersi: "Può correre al 90% per tutta la gara, abbastanza per rimanere davanti. E quando ha davvero bisogno di dare il 102%, ci riesce".

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I risultati gli stanno dando ragione. Dopo Assen, Marc è ancora leader del campionato e punta con decisione al suo nono titolo mondiale, che gli permetterebbe di raggiungere Valentino Rossi. Anche nei weekend difficili, come quello in Olanda dove è scivolato due volte e ha chiuso quarto in qualifica dietro a Bagnaia, Quartararo e suo fratello Alex, il #93 riesce sempre a capitalizzare in gara.

Sabato ha vinto la Sprint con una partenza fulminante, domenica ha rimontato posizione su posizione nella gara lunga. Due prestazioni da fuoriclasse, senza prendersi quei rischi estremi che erano la norma nei suoi ultimi anni con Honda e nella scorsa stagione con la GP23 del team Gresini.

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Lorenzo ha approfondito questo tema anche nel podcast ‘Duralavita', spiegando come Marquez oggi corra con intelligenza: "A prescindere dalle cadute di Austin e di Jerez, oggi si vede un Marc Marquez più calcolatore. Non ha necessità di rischiare così tanto come quando stava in Honda o lo scorso anno con la GP23 del team Gresini che si trovava in una situazione di inferiorità meccanica rispetto ai migliori – ha infatti spiegato il maiorchino –.

Ora può amministrare senza correre al 100% perché ha la moto migliore. Credo stesse amministrando, ma parliamo di tenersi da parte quell'1-2%, anche ad Assen con Alex nella Sprint e poi con Bezzecchi nella gara lunga. Ad un certo punto infatti quando ha dovuto dare tutto qualche rischio se lo è preso" ha difatti chiosato a riguardo.

L'equilibrio perfetto tra velocità e gestione, tra talento e strategia. È così che Marc Marquez è tornato a dominare la MotoGP. E questa volta, senza cadere.

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