Jacques Villeneuve vuole togliere gli specchietti dalle auto di F1 “visto come li usano i piloti”

Per chi vorrebbe un ritorno alle gare ricche di adrenalina di Formula 1, non c'è da preoccuparsi perché Jacques Villeneuve potrebbe avere la soluzione. Il troppo tatticismo e le strategie sembrano annoiare l'ex pilota e campione del mondo 1997. Tra gli strumenti che a suo dire peggiorerebbero l'aspetto in sé della gara ci sono gli specchietti retrovisori, senza quelli i piloti guiderebbero meglio, più da manuale. Per il canadese, nelle gare attuali i piloti non li usano in altro modo se non per bloccare chi tenta il sorpasso.
La discussione è nata nello studio di Sky Sports F1 mentre veniva analizzato il duello tra Verstappen e Hamilton durante il Gran Premio d'Ungheria. Villeneuve, già noto per altri commenti divisi, ha esordito dicendo che gli specchietti "servono solo per bloccare" e senza le gare sarebbero migliori. Nel mirino della sua invettiva anche microfoni e radio con il team a bordo pista: "Lavora, parlane con il tuo ingegnere e poi vai a sentimento e guida".
Era meglio prima quando non si vedeva niente
Il ricordo di Villeneuve si rifà ai tempi in cui era lui a guidare le monoposto. Allora gli specchietti erano piccoli e si vedeva poco, servivano solo per riuscire a muoversi e a uscire dal traffico. Ora, sempre secondo il campione del mondo, sono dei veri e propri strumenti di gara e i piloti li usano per tenere sotto controllo chi c'è dietro di loro: "La differenza è che prima gli specchietti non venivano usati per bloccare gli altri", ha ribadito più volte Villeneuve. Per il pilota canadese una rimozione o un ritorno a com'erano permetterebbe alle gare di migliorare. Secondo lui una minore visibilità porterebbe i piloti a guidare con più cura delle traiettorie, rendendo i sorpassi realmente efficaci: "La soluzione è semplice, se sorpassi qualcuno e sai che non ti ha visto non andresti fuori pista per evitarlo. A sua volta lui non ti potrebbe tagliare la strada, perché non ti ha visto arrivare".
E per chi pensa al problema della sicurezza, anche su quello il canadese ha commentato sinteticamente: "Sarebbe più sicuro e chi sorpassa non metterebbe le ruote nel posto sbagliato solo per farsi vedere", sperando quindi che chi è davanti si scosti per non essere colpito. Villeneuve evidenzia però una criticità nella sua tesi. Ammette infatti che non avere gli specchietti renderebbe uscire dalla Pit lane più rischioso. Questo piccolo contro non lo ha però portato a cambiare idea.

Non è la prima volta
La crociata di Villenueve sugli specchietti non inizia di certo nel 2025. C'è un trascorso molto più indietro nel tempo, quando lui era ancora un pilota. Nel 2003, infatti, li aveva criticati aspramente sostenendo le tesi che 22 anni più tardi avrebbe portato in televisione. Così come ora, anche allora era contro i piloti che impediscono i sorpassi tenendo d'occhio chi sta arrivando. "Sarebbe molto meglio senza", aveva detto, "Ti fai gli affari tuoi e guidi, come fanno i piloti delle moto". Secondo il pilota canadese ora chi guida si aspetta qualcosa da chi lo precede, come se chi sta dietro pensasse: "Ok, mi ha visto e mi lascerà passare".