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Iannone, doping da anabolizzanti: giallo su una bistecca pompata

Gli ormoni steroidei trovati nelle urine del pilota MotoGP sarebbero riconducibili a un’assunzione involontaria avvenuta attraverso la carne mangiata durante la trasferta asiatica del Motomondiale. Chi però in precedenza ha usato questa linea difensiva, è stato squalificato ugualmente.
A cura di Valeria Aiello
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Bisognerà attendere la controanalisi del campione B ma, all’indomani della notizia della sospensione di Andrea Iannone in seguito a un controllo antidoping che ha dato esito positivo, circolano varie ipotesi sulla presenza di anabolizzanti nelle urine del pilota MotoGP. La sostanza trovata e, ai sensi del regolamento FIM, non meglio specificata, ma comunque classificata tra gli steroidi anabolizzanti androgeni facenti parte della lista proibita della Wada, farebbe pensare a un integratore alimentare o a un qualche altro preparato di quelli utilizzati in palestra per aumentare la massa muscolare. Una tesi che ambienti vicini al pilota hanno rapidamente escluso, ritenendo difficile credere che un professionista come Iannone abbia potuto assumere prodotti di cui non conosce l’esatta composizione. Esclusa, inoltre, la possibilità che l’assunzione di eventuali farmaci utilizzati da Iannone dopo l’infortunio alla spalla che lo aveva costretto a saltare la gara di Misano a inizio settembre, in particolare i cortisonici somministrati con infiltrazioni intrarticolari, abbiano rilasciato steroidi nel sangue e possano risultare dalle analisi di laboratorio effettuate a oltre un mese di distanza dall’assunzione.

Giallo su una bistecca pompata

Un aspetto, quello temporale, che pare invece debba essere considerato con maggiore attenzione, dal momento che il test antidoping si è svolto lo scorso 3 novembre a Sepang, in occasione del GP di Malesia, ovvero l’ultima delle gare della trasferta extraeuropea Motomondiale. Iannone, impegnato con l’Aprilia del team Gresini, è rimasto per oltre un mese nei Paesi asiatici, tra Thailandia, Singapore, Giappone, passando per Australia e Malesia. Ed è in questo periodo che, secondo quanto ricostruito da Gazzetta dello Sport in edicola oggi, sarebbe avvenuta un’assunzione accidentale.

L’ipotesi è quella di un’assunzione involontaria con una contaminazione artificiale avvenuta attraverso il cibo, soprattutto carne e in Paesi come quelli asiatici […] dove la stessa Wada ha riconosciuto in diversi documenti il problema della contaminazione delle carni con steroidi anabolizzanti in Paesi con legislazione non adeguata al controlli o limiti meno ferreri”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Corriere.it che in mattinata scrive: “Dagli ambienti vicini a Iannone filtrano varie ipotesi. La più accreditata è quella di una possibile contaminazione della carne mangiata nel mese di soggiorno nel Sud-est asiatico, tra ottobre e novembre. Il rider dell’Aprilia, infatti, dopo il Gp della Thailandia (6 ottobre) ha deciso di non tornare in Europa, ed è rimasto in Asia in vista del “trittico” Giappone-Australia-Malesia” si legge nel pezzo a quattro mani pubblicato qualche ora fa sul sito online.

Andrea Iannone, 30 anni / Getty Images
Andrea Iannone, 30 anni / Getty Images

La tesi della bistecca pompata, in realtà, non è una novità negli ambienti sportivi. E la stessa Wada, con chi in precedenza ha cercato di giustificare l’assunzione di sostanze vietate con l’ipotesi della contaminazione alimentare, si è dimostrata comunque irremovibile rispetto alla violazione. Nel 2019 hanno fatto discutere casi come quello della marciatrice messicana Maria Guadalupe Gonzalez, vice-campionessa olimpica della 20 km, sospesa per quattro anni dopo essere risultata positiva all’epitrenbolone, uno steroide anabolizzante che riteneva fosse stato utilizzato durante l’allevamento per cibare l’animale, finendo nella carne da lei consumata due giorni prima del controllo. La stessa squalifica di quattro anni è stata inflitta anche allo statunitense Jarrion Lawson, fenomeno dell’atletica risultato pure lui positivo all’epitrenbolone, sospeso nonostante la sua difesa avesse addirittura prodotto il nome del ristorante in Arkansas dove avrebbe effettivamente mangiato la bistecca contaminata.

Assente alla cena di Natale dell'Aprilia

Iannone, che sarà difeso dall’avvocato Antonio De Rensis, avvalendosi come consulente del professor Alberto Salomone dell’Università di Torino, è provvisoriamente sospeso da qualsiasi competizione motociclistica a decorrere da ieri. Sempre ieri, per cercare di comprendere nello specifico le accuse piombategli addosso visto che, al momento della comunicazione della FIM, non aveva ancora ricevuto alcun avviso ufficiale dalla Federazione, l’abruzzese ha raggiunto Noale e incontrato l’a.d. di Aprilia Racing, Massimo Rivola, poco prima della cena di Natale organizzata dalla squadra in un noto ristorante e osteria di Padova alla quale, considerata la giornata complicata, ha preferito non partecipare.

Per Iannone, ex fidanzato di Belen Rodriguez (tirata nuovamente in ballo dai social per l’analogia con il caso di doping del calciatore Marco Borriello) e attualmente compagno di Giulia De Lellis, l’influencer di Instagram che con un “Chi ti conosce sa…” ha voluto esprime la grande fiducia che nutre nei confronti del pilota, adesso si tratterà di attendere i risultati delle analisi del campione B, prelevato sempre in Malesia. Il 30enne di Vasto dovrà presentare tutti i documenti per essere scagionato dalle accuse di doping ma, se i nuovi esami non daranno esito negativo, rischia la squalifica e il relativo stop che può andare da un paio di mesi ad anni, fino a un massimo di quattro qualora non riuscisse a dimostrare la tesi dell’assunzione accidentale.

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