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Horner licenziato dalla Red Bull prima dello scandalo: spunta il comunicato mai inviato

La Red Bull aveva deciso di licenziare il team principal del team F1 Christian Horner lo scorso 2 febbraio: l’azienda austriaca aveva già preparato il comunicato ufficiale per annunciare l’addio che è stato bloccato pochi istanti prima della pubblicazione.
A cura di Michele Mazzeo
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Christian Horner era già stato licenziato dalla Red Bull prima ancora che lo scandalo da cui è stato travolto divenisse di dominio pubblico. La decisione da parte dell'azienda austriaca riguardo al team principal della scuderia di Formula 1 era già stata presa lo scorso 2 febbraio, ben prima che la notizia della denuncia per "comportamenti inappropriati" da parte di una sua stretta collaboratrice trapelasse all'esterno. E, secondo quanto riportato dalla rivista Business F1 Magazine, a conferma di ciò vi sarebbe un comunicato stampa ufficiale firmato da Red Bull datato 2 febbraio 2024.

"Red Bull GmbH conferma che Christian Horner ha lasciato la Red Bull Racing con effetto immediato. Red Bull GmbH non farà ulteriori commenti sulla questione" questo il testo della breve nota stampa che, secondo il magazine britannico, sarebbe stata preparata e bloccata qualche istante prima della pubblicazione. I vertici dell'azienda guidata dal Ceo Oliver Mintzlaff infatti, convinti della colpevolezza del team principal della Red Bull, secondo quanto rivelato da Motorsport-Total.com, volevano in questo modo preservare l'immagine di Horner offrendogli una scappatoia per uscirne senza perdere la faccia e senza ripercussioni alla sua vita privata e al suo matrimonio con l'ex Spice Girl Geri Halliwell. Dopo la pubblicazione di quella nota difatti si sarebbe comunicata la fine della collaborazione "per motivi di salute".

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Inevitabile a questo punto chiedersi cosa sia successo e perché il licenziamento di Horner non sia stato ufficializzato? A fornire la risposta è la stessa rivista Business F1 secondo la quale Christian Horner non avrebbe accettato la via d'uscita pensata dalla Red Bull minacciando, tramite i propri avvocati, di presentare un'ingiunzione all'Alta Corte di Londra facendo leva su una clausola inserita nel proprio contratto che gli dava diritto ad un'indagine indipendente condotta da persone esterne all'azienda qualora ricevesse accuse del genere.

A quel punto Oliver Mintzlaff e i vertici della Red Bull, convinti che viste le prove schiaccianti contro di lui nessun arbitrato si sarebbe pronunciato a favore di Horner, avrebbero quindi acconsentito all'apertura dell'indagine interna affidata ad un avvocato esterno al gruppo. Nel frattempo però la notizia della denuncia sporta contro il team principal della scuderia che ha dominato gli ultimi due Mondiali di Formula 1 è divenuta pubblica (a darne per primo conto è stato il quotidiano olandese De Telegraaf da sempre molto vicino alla famiglia Verstappen) e a quel punto l'azienda austriaca non ha potuto fare altro che confermare l'esistenza di un'indagine interna in via di sviluppo.

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Contrariamente a quanto pensavano Mintzlaff e l'ala austriaca di Red Bull però secondo l'arbitro esterno (su cui sono stati sollevati diversi dubbi) non vi erano prove così evidenti della colpevolezza di Christian Horner che, su spinta del socio di maggioranza thailandese (in contrasto con il ramo austriaco dopo la morte del fondatore Dietrich Mateschitz), è stato scagionato dalle accuse con una nota ufficiale diramata dalla Red Bull nell'immediata vigilia del primo Gran Premio del Mondiale di Formula 1 2024.

L'assoluzione del team principal però non ha messo fine alla vicenda che, anzi, è divenuta ancora più incandescente nel momento in cui una talpa, in forma anonima, ha inviato alla stampa, ai team principal rivali, alla FIA e a Liberty Media foto e screen di conversazioni WhatsApp, di cui non è certa l'autenticità, che confermerebbero invece il comportamento inopportuno di Horner nei confronti di un membro donna del suo staff.

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A quel punto tutti nel paddock, dal presidente FIA Ben Sulayem ai capi delle scuderie rivali Brown e Wolff, hanno chiesto che si faccia ulteriore chiarezza sull'indagine interna svolta dalla Red Bull e che si chiarisca una volta per tutte la posizione di Christian Horner con l'azienda austriaca che però non ha rilasciato ulteriori dichiarazioni in merito alla vicenda. A rendere ancora più torbida la questione ci ha pensato poi Jos Verstappen, papà del pilota di punta del team austriaco, che in un'intervista al Daily Mail subito dopo la fine del GP del Bahrain che ha aperto il Mondiale di Formula 1 2024 si è scagliato pubblicamente contro Christian Horner augurandosi pubblicamente che si dimetta e lasci la squadra.  Un caso dunque che sembra più aperto che mai.

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