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Hamilton vince il GP di Spagna di F1, che battaglia con Verstappen. Quarta la Ferrari di Leclerc

Grandissima prova di forza di Lewis Hamilton. Il pilota inglese vince il Gran Premio di Spagna sul circuito del Montmelò in Catalogna dopo una battaglia estenuante con Max Verstappen. Il pilota Red Bulla parte bene e sorprende l’avversario ma la Mercedes si rivela ancora una volta più forte. La leadership del Mondiale di Formula Uno resta in pugno al campione in carica. Verstappen si conferma osso duro per la conquista del titolo iridato.
A cura di Maurizio De Santis
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Lewis Hamilton vince il Gran Premio di Spagna sul circuito del Montmelò in Catalogna dopo una battaglia estenuante con Max Verstappen. La leadership del Mondiale di Formula Uno resta in pugno al campione in carica ma, ancora una volta, il pilota Red Bull si conferma osso duro per la conquista del titolo iridato. Nota di merito alla Ferrari che, in particolare con Leclerc, ha condotto una super gara fino a sfiorare il podio.

Quattro istantanee del Gp. Il sorpasso di Verstappen a Lewis Hamilton in staccata subito dopo partenza. La strategia del pilota Red Bull che lascia l'avversario scattare in avanti, preservare le gomme e poi iniziare a martellare alzando il ritmo dei giri. La reazione rabbiosa del campione inglese. La buona prestazione della Ferrari di Leclerc mentre quella di Sainz ha il pregio di restare almeno nella top 10.

La lotta continua. questione di nervi e di piede caldo, capacità di leggere la pista e intuire le mosse del rivale. Lì davanti il braccio di ferro rende (finalmente) entusiasmante il duello per il titolo rispetto al dominio delle Frecce d'argento della scorsa stagione. Non c'è possibilità di distrarsi e quando capita al campione in carica Verstappen ne approfitta: gli sbuca alle spalle nello ‘spazio cieco', quella porzione di asfalto che rende ‘invisibile' la vettura, gli prende metri preziosi e – rischiando il contatto – lo passa ruota a ruota.

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Elastico. A metà gara è Hamilton a far segnare il migliore crono. Infila un paio di giri più veloci (1’21″276 al 31°, 1’21″204  al 32°), prova a sfruttare il DRS quando la pista e la strategia lo prevede, l'ala mobile è una risorsa che tiene in serbo e usa con parsimonia, resta così negli specchietti di Verstappen. È a un secondo da lui, come tenergli il fiato sul collo e sussurrargli nell'orecchio. Dà gas e avvicina il pilota Red Bull sul rettilineo perde qualcosa in altri tratti: si procede a elastico almeno fino a quando non cambia la strategia.

Hamilton cambia strategia, Verstappen resiste. Al 42° giro il divario tra i due piloti è di 0.881. Poco dopo Hamilton decide per il rientro ai box e il cambio delle gomme. Monte di nuovo le gialle, tenta il tutto per tutto. "Con questo ritmo ti raggiunge all’ultimo giro" è il messaggio del team radio a Verstappen. Cosa fa l'olandese di origine belga? Gestisce, resiste e soprattutto si distingue per una guida pulita conservando 11" di vantaggio su Bottas e 19 su Hamilton. La replica di Lewis è nell'1'20″728 al 46° giro. Dalla scuderia arriva l'avvertimento per Bottas: giro 52, il campione inglese passa il compagno di scuderia – non senza qualche difficoltà – e torna di nuovo alle costole del pilota Red Bull.

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Leclerc, acuto Ferrari. Leclerc viaggia sui tempi di Verstappen quando la gara imbocca il tratto finale degli ultimi 10/15 giri. Il monegasco della Ferrari approfitta di una sosta ai box di Bottas e guadagna la terza posizione dopo essere sempre rimasto incollato ai primi quattro, a conferma dei progressi fatti dalla Casa di Maranello. Resiste fin che può al finlandese che lo sorpassa al 57° giro. Sainz vola su Norris e poi su Ocon salendo in settima posizione e si piazza negli specchietti di Ricciardo.

Corpo a corpo, guizzo di Lewis. È la fase cruciale della corsa. Al giro 60 Hamilton si avvicina a Verstappen. Gli è addosso, questione di decimi. Se li fa bastare e poco dopo piazza l'affondo decisivo. Dal team radio esultano: "Bel lavoro, Lewis!". Pit stop per Max che cerca il giro veloce ma al rientro rischia su Mazepin. Verstappen sfoga la delusione facendo il giro veloce in 1'18″149. Ma servirà a poco, la Mercedes si è dimostrata abbastanza superiore da concedersi due soste e tornare col muso in avanti.

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